La puntata di Report di domenica 29 maggio 2016 aveva in copertina il servizio Resistenza passiva di Sabrina Giannini,
che parla dell’allarme lanciato dalla politica mondiale “sull’apocalisse antibiotica e il sopravvento di alcuni batteri che annienteranno la popolazione”. All’interno dell’inchiesta è stato presentato anche un servizio su un allevamento dell’azienda Amadori, che ha successivamente replicato punto per punto al servizio di Report (della replica diamo conto in calce all’articolo).
che parla dell’allarme lanciato dalla politica mondiale “sull’apocalisse antibiotica e il sopravvento di alcuni batteri che annienteranno la popolazione”. All’interno dell’inchiesta è stato presentato anche un servizio su un allevamento dell’azienda Amadori, che ha successivamente replicato punto per punto al servizio di Report (della replica diamo conto in calce all’articolo).
Questo allevamento di suini è di Amadori. L’azienda aveva risposto con un “no” secco alla nostra richiesta di visitare alcune loro strutture a nostra scelta. L’associazione“Essere animali” aveva segnalato violazioni nelle norme sull’igiene e al benessere,volevamo verificarle. Sono quelle che vedete. Amadori ha il suo quartier generale in Romagna, dall’alto sembrano case popolari, ma all’interno ci sono migliaia di polli che arrivano a fine vita reggendosi a fatica sulle zampe. Senza i farmaci miscelati all’acqua non sarebbe possibile tutto questo. Durante il recupero per il carico notturno verso il macello, gli addetti non usano buone maniere.
Non sappiamo se questo sia consentito dal regolamento del cosiddetto benessere animale, forse neppure orinare dentro l’allevamento! Sono immagini distanti mille miglia dalla pubblicità di quel made in Italy che deriva per la gran parte dall’allevamento intensivo: 30 milioni di animali allevatida un lato e 1300 tonnellate di antibiotici dall’altro. Uno dei consumi più elevati d’Europa. Il totale è un giro di affari di 32 miliardi di euro l’anno per la produzione di carne e trasformati, a cui vanno sommati i fatturati delle case farmaceutiche. Due regni che insieme fanno l’impero al quale il nostro ministro della Salute lascia in mano lo scettro. Infatti non esiste una ricetta elettronica in grado di tracciare il farmaco veterinario.
da: http://www.nextquotidiano.it/report-lallevamento-amadori/
Nella puntata di Report, trasmessa domenica 29 maggio, la trasmissione ha affrontato il tema dei batteriche resistono all’azione degli antibiotici e degli antibiotici che assumiamo inconsapevolmente, attraverso il cibo.
In particolare, Sabrina Giannini ha mostrato alcune immagini di un allevamento Amadori, presente in Emilia-Romagna.
Nelle immagini si vedevano polli “che si reggevano a fatica” e un uomo orinare vicino agli animali. La giornalista ha spiegato:
“Amadori ha il suo quartier generale in Romagna, dall’alto sembrano case popolari, ma all’interno ci sono migliaia di polli che arrivano a fine vita reggendosi a fatica sulle zampe. Senza i farmaci miscelati all’acqua non sarebbe possibile tutto questo. Durante il recupero per il carico notturno verso il macello, gli addetti non usano buone maniere. Non sappiamo se questo sia consentito dal regolamento del cosiddetto benessere animale, forse neppure orinare dentro l’allevamento. Sono immagini distanti mille miglia dalla pubblicità di quel made in Italy che deriva per la gran parte dall’allevamento intensivo: 30 milioni di animali allevati da un lato e 1300 tonnellate di antibiotici dall’altro. Uno dei consumi più elevati d’Europa. Il totale è un giro di affari di 32 miliardi di euro l’anno per la produzione di carne e trasformati, a cui vanno sommati i fatturati delle case farmaceutiche”.
TRATTO DA: http://www.articolotre.com/2016/05/scandalo-amadori-antibiotici-ai-polli-che-non-si-reggono-in-
L'allevamento Amadori a Report di next-quotidiano
Il solo commento a caldo possibile: di più nefando c'è la latitanza delle strutture sanitarie di controllo.
RispondiEliminaIl solo commento a caldo possibile: di più nefando c'è la latitanza delle strutture sanitarie di controllo.
RispondiEliminaLe maxi multe le prendiamo solo noi coglioni e comuni cittadini..
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