Intervista esclusiva di Sputnik con Robert Epstein, lo psicologo americano che con una ricerca ha smascherato gli stratagemmi di Google per manipolare le preferenze degli utenti (e potenziali elettori) attraverso suggerimenti di ricerca ad hoc.
Intervista esclusiva di Sputnik con Robert Epstein Sputnik News ha pubblicato oggi una ricerca esclusiva redatta dallo psicologo americano Robert Epstein che mostra come Google riesca a cambiare le opinioni ed i voti delle persone mediante la funzione di completamento automatico delle ricerche. Mindia Gavasheli, capo redattore di Sputnik US da Washington, ha intervistato il dottor Epstein per farsi spiegare i punti chiave della sua scoperta. Gavasheli: Come mai ha deciso di svolgere una ricerca sulla funzione di completamento automatico di Google? Che cosa c'era che le dava da pensare? Epstein: La funzione di completamento automatico delle ricerche di Google è diversa da quella di altri motori di ricerca come Bing o Yahoo. Questi ultimi mostrano otto, massimo dieci, proposte alternative di ricerca che riflettono quello che le altre persone stanno cercando sull'argomento. Anche Google funzionava così, ma ultimamente mostra agli utenti solo quattro proposte aggiuntive che spesso non hanno nulla a che fare con quelle che le persone stanno effettivamente cercato. Cosa stanno facendo? Nel mese di giugno il sito Sourcefed ha pubblicato un video in cui veniva mostrato come Google sopprimesse automaticamente le ricerche negative su Hillary Clinton; Il video è diventato subito virale e Google si è affrettata a smentire le tesi di Sourcefed. A quel punto mi sono incuriosito e mi è venuta voglia di capire se Sourcefed avesse ragione o no. Perchè mai Google dovrebbe sopprimere le proposte di ricerca negative su un candidato? Qual'è l'obiettivo di tutto questo? Gavasheli: Quindi, che cosa ha fatto? © FOTO: Hillary Clinton? non ha difetti Epstein: Due cose. Per prima cosa insieme al mio staff abbiamo esaminato nel dettaglio i casi evidenziati da Sourcefed e ne è venuto fuori che Google molto spesso, con la sua funzione «forse cercavi», mette in risalto delle proposte molto positive per la signora Clinton, mentre Bing e Yahoo mostrano un mix di voci positive e negative. © FOTO: L'analisi comparativa del traffico delle ricerche su Hillary Clinton Abbiamo anche scoperto che Gooogle mette in mostra dei complimenti ad Hillary Clinton anche quando i loro stessi dati (su Google Trends) rivelano l'opposto, ovvero che gli utenti ricercano associano più spesso informazioni negative su Hillary Clinton. Inoltre, come suggeriva il lavoro di Sourcefed, anche la nostra ricerca ha rivelato che Google spesso mostra informazioni negative su altre persone, compreso Donald Trump, mentre nasconde quelle negative riguardanti Hillary Clinton: Gavasheli: Le sue scoperte sono state completamente coerenti? Epstein: No, abbiamo anche trovato eccezioni — situazioni in cui Google mostrava proposte di ricerca negative su Hillary Clinton e anche proposte piuttosto positive su Donald Trump. Quindi, le affermazioni di Sourcefed rispecchiavano il vero, ma sono un po' esagerate. Gavasheli: Però avete trovato qualcosa altro, no? Qualcosa di più importante dello schema di proposte di ricerca su Clinton e Trump? © FOTO: ROBERT EPSTEIN Dr. Robert Epstein Epstein: Vero. Volevo venire a sapere perché Google portebbe sopprimere risultati di ricerca negativi su certe persone. Così ho iniziato un esperimento online, a cui hanno partecipato 300 persone da 44 stati USA, per capire se la loro reazione a proposte negative era diversa dalla reazione a quelle neutrali o positive. Questa ricerca ha evidenziato che stimoli negativi attirano di gran lunga più attenzione rispetto a stimoli neutrali o positivi — come quando vedi uno scarafaggio nella tua insalata, impazzisci e la butti via tutta. Gavasheli: E cosa ha scoperto? Epstein: Sono rimasto basito da quanto abbiamo scoperto. Forse non dovevo, ma lo ero. Abbiamo trovato tre cose. La prima è che la gente clicca su proposte di ricerca negative due volte più spesso di quanto ci si aspetti. Attirano non solo l'attenzione, ma anche i clic. La seconda è che i votatori indecisi — la gente che decide l'esito delle elezioni equilibrate — preferivano sopratutto proposte negative. Durante i controlli tali proposte venivano scelte circa 15 volte più spesso rispetto a quelle neutrali. La terza cosa è che i democratici seglievano più spesso proposte negtive su candidati repubblicani. I repubblicani facevano l'esatto contrario. Gavasheli: Allora, cosa vuol dire tutto questo? Epstein: Dallo studio precedente abbiamo ricavato che l'ordine di presentazione dei risulatati della ricerca può influenzare notevolmente i voti e le opinioni. Ora abbiamo scoperto che c'è la stessa storia con i "forse cercavi". Se vuoi far aumentare i voti per un candidato basta solamente sopprimere proposte di ricerca negative su esso, ma non quelle sul suo opponente. Con il passare del tempo ciò spingerà milioni di persone a visitare siti con informazione positiva sul "nostro" candidato e anche spingerà milioni di persone a vedere informazione negativa sul suo rivale. Questo sposta facilmente le preferenze degli elettori indecisi di almeno 20% e fino all'80% in certi gruppi demografici. Forse in questo modo si può spostare l'opinione su qualsiasi cosa. Gavasheli: Quanti voti Google è in grado di spostare così per le imminenti elezioni? Epstein: All'incirca tra 800mila e 3,2 milioni.
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