L'INGV, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha stilato un rapporto in merito alle scosse che hanno colpito e piegato l'Italia, soprattutto nelle regioni centrali. Il risultato dello studio è davvero preoccupante. In Italia non è, infatti, mai accaduta una cosa simile.
Terremoti in serie da agosto
In tutto sono stati nove i sismi più profondi e potenti che si sono registrati a partire dalla notte del 24 agosto 2016, di magnitudo 5 nel comune di Accumoli, a seguire poi nella stessa notte Amatrice, Norcia e alcune zone al confine tra Umbria e Marche come Castesantangelo sul Nera. La scossa più forte è arrivata il 30 ottobre, di 6.5, proprio nei pressi di Norcia, la mattina alle 7.40. Un tragico risveglio per chi sperava di poter ricominciare, di poter affrontare il dolore e proseguire oltre. A queste si sono aggiunte tantissime scosse minori per un totale complessivo di circa 45mila attacchi.
Il 18 gennaio 2017, è accaduto un fenomeno sismico mai registrato prima d'ora: lo sviluppo consecutivo di ben cinque scosse. La prima della potenza di magnitudo 5.1 alle 10.25, la seconda di 5.5 alle 11.14, la terza di 5.3 alle 11,25 e infine l'ultima di 5.0 alle ore 14,33. Un duro colpo, che arriva dopo soli quattro mesi dai primi tragici avvenimenti proprio in quelle regioni. Gli epicentri di questa serie mai vista prima sono stati in provincia dell'Aquila, precisamente nelle zone di Montereale e Capitignano.
L'analisi attuale
Nell'arco di poche ora non si era mai vista una cosa simile: questa è stata la prima affermazione del sismologo Alessandro Amato dell'INGV. Gli esperti avevano previsto nuovi sismi, ma non in questa misura. Al momento quello che conta è analizzare accuratamente la situazione delle faglie che hanno scaturito questa serie potentissima di sismi dopo le prime scosse nei mesi estivi. La prima ipotesi più plausibile è quella che si sia trattato di un contagio sismico tra faglie adiacenti che hanno scatenato un effetto a catena tra loro provocando così in poco tempo l'una dall'altra diverse scosse. Solo nella zona del comune di Castelluccio il terreno si è abbassato di 70 centimetri.
La situazione tragica nelle zone colpite dal terremoto
Il dolore della popolazione del Centro Italia, ancora colpita da questa serie di scosse, non conosce tregua. Il sindaco Pirozzi lancia un grido di disperazione e si domanda dove sia Dio in questi momenti e cosa hanno fatto di male per meritare tanto dolore. Tutti i rappresentanti dei Comuni si uniscono nelle molteplici richieste di aiuto al Governo e alle Istituzioni perché la situazione tragica è amplificata dal fatto che tutte le aree interessate dai crolli sono ricoperte di neve. Non nevicava così da almeno 70 anni, questo dicono le persone del posto, infatti per alcuni di loro è impossibile entrare in casa, e nelle campagne lontane dai centri si parla di tanti animali morti a causa delle scosse e di agricoltori disperati e soli. #mappasismica #Terremoto
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