Francia: il Consiglio di Stato mette al bando il vaccino esavalente

A differenza degl’italiani, i francesi non sono sciocchi. Da quasi un anno, la Francia ha deciso di rivedere le strategie di marketing vaccinale architettate da società perverse che abusano delle Leggi del capitalismo pur di garantirsi un profitto, molto prima che la maggior parte degli altri Paesi sollevino un dubbio collettivo.

In Francia, nella brevità di un lustro, tra il 2005 e il 2010, la percentuale del pubblico francese contrario alla vaccinazione è aumentata dal 10% al 40%. Il 58% dei Medici francesi non è più convinto dell’utilità dei vaccini somministrati ai bambini e quasi un terzo è preoccupato per la sicurezza insicurezza di questi farmaci.

Così, ieri 8 febbraio 2017, il Consiglio di Stato ha ordinato al Ministero della Salute di rendere disponibili, entro sei mesi, i soli tre vaccini obbligatori di Legge contro Difterite – Tetano –Poliomielite [DTP] per i bambini al di sotto dei 18 mesi senza combinazione con altri vaccini.

Pertanto, i vaccini contro la Difterite – Tetano – Poliomielite [DTP], gli unici obbligatori in Francia, saranno disponibili nuovamente senza combinazione con altri vaccini non obbligatori[o raccomandati che dir si voglia], come il vaccino contro la Pertosse, il vaccino contro Haemophilus influenzae B e il vaccino contro l’Epatite B. In pratica, è stato vietato l’uso del vaccino esavalente!!!

Il vaccino DTP che sarà utilizzato in Francia non è da confondere con il vaccino DTPautilizzato in Italia. Infatti, quest’ultimo, è un vaccino trivalente costituito dai vaccini contro Difterite – Tetano – Pertosse acellulare, ovvero due vaccini obbligatori per Legge [Difterite e Tetano] e uno non obbligatorio o raccomandato che dir si voglia [Pertosse acellulare].

Qualora l’Italia volesse seguire identico esempio bisognerebbe produrre un vaccino con una formulazione quadrivalente per gli unici vaccini obbligatori per Legge, Difterite – Tetano – Poliomielite – Epatite B, che attualmente non esiste in commercio. E considerato come i politici nostrani sono impegnati a spingere in altro senso, con un’offerta/imposizione vaccinale di ben il 65% di sedute in più, sorge il sospetto che il popolo italiano sia stato venduto come cavia agl’interessi delle industrie farmaceutiche quando fu stipulato il contratto che poneva il nostro Paese a capofila delle strategie vaccinali.

Questa decisione formulata mercoledì 8 febbraio dal Consiglio di Stato, la più alta Corte amministrativa della Francia, segue la petizione firmata da più di un milione di persone a favore del Prof. Henry Joyeux , oncologo radiato dall’Ordine dei Medici francese, che affermava la pericolosità del vaccino esavalente Infanrix Hexa [lo stesso che riporta l’autismo fra le reazioni avverse omesse intenzionalmente dall’azienda produttrice] a causa degli adiuvanti in esso contenuti [come l’alluminio].
«La Legge che impone solo tre vaccini obbligatori implica necessariamente che sia possibile rispettare l’obbligo utilizzando vaccinazioni che contengono solo questi tre vaccini», così è sottolineato nella nota del Consiglio di Stato.

Siamo certi che non mancheranno polemiche in quanto questo vaccino trivalente fu sospeso temporaneamente per via precauzionale nel 2008 dal suo produttore Sanofi Pasteur MSD“a seguito dell‘aumento del numero di segnalazioni di reazioni avverse osservate fino a 24 ore dalla vaccinazione dall’inizio del 2008 rispetto agli anni precedenti” secondo quanto diffuso dall’Agenzia per la Sicurezza Nazionale di Farmacovigilanza [ANSM].

Dal 2008 ad oggi, per le immancabili strategie di mercato che hanno fatto sparire le varie alternative vaccinali, alle famiglie non è stata data alcun’altra possibilità se non la somministrazione del vaccino esavalente.

Così, questo paradosso, tra l’obbligo di eseguire solo il vaccino trivalente DTP e l’impossibilità di ottenerlo per questioni di mercato, ha spinto circa 2.300 persone a costituirsi parte civile e inoltrare denuncia contro il Ministero della Salute per chiedere di adottare le misure necessarie per rendere disponibile una scelta a norma di Legge.

Lo scorso 12 Febbraio 2016, Marisol Touraine, Ministro degli Affari Sociali e della Sanità, aveva respinto questa richiesta, che ha portato queste persone a rivolgersi al Consiglio di Stato.


Ora il Ministero della Salute ha sei mesi di tempo per rendere disponibile il vaccino trivalente DTP, e ha dato disposizione immediata all’Agenzia per la Sicurezza Nazionale di Farmacovigilanza [ANSM] di mettere in pratica la decisione “entro il limite di tempo stabilito“.

Sarebbe il caso che la popolazione italiana si svegli e segua l’esempio dei vicini transalpini prima di assistere all’impennata di bambini resi autistici dai danni di un programma vaccinale scriteriato, che vuole essere imposto con la forza e in netto contrasto con la legislazione vigente a livello nazionale e internazionale.

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