SHOCK ALLA COCA COLA: OPERAI IN PROTESTA COLPITI CON PISTOLE ELETTRICHE TASER

Prima le spinte d’ordinanza. Poi i pugni senza complimenti, anche alle donne. Infine hanno spianato i taser, gli storditori elettrici. Ieri intorno alle 10.30, nello stabilimento più grande d’Europa della Coca Cola (450 dipendenti), la vertenza sindacale è stata “risolta” così dagli addetti alla sicurezza privata.

ROMA Sinistra Italiana presenta un’interrogazione al ministro dell’Interno per denunciare l’uso, da parte dei vigilantes privati dello stabilimento della Coca Cola di Nogara (Verona), dei «taser» (pistole elettriche) contro i lavoratori che protestano per i licenziamenti e per chiedere l’equiparazione delle tariffe dell’acqua anche per l’impianto della multinazionale visto che, secondo quanto si riferisce nell’atto ispettivo, la Coca Cola pagherebbe l’acqua molto meno di tutti gli altri stabilimenti. «Da settimane nello stabilimento Coca-Cola, il sito d’imbottigliamento della multinazionale, più grande in Italia, sta crescendo uno stato di tensione, che negli ultimi giorni ha raggiunto livelli preoccupanti, con i lavoratori sul tetto dello stabilimento e comportamenti illegali del personale della sicurezza interna con l’utilizzo di taser verso i manifestanti e con vere e proprie aggressioni fisiche. È ora che governo e magistratura intervengano», scrivono i firmatari: Giovanni Paglia, Nicola Fratoianni, Giulio Marcon.

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