La notizia è di quelle che sconcertano. L’università del sud della California l’ha annunciata come una grande conquista: entro al massimo dieci anni i bambini nati nei paesi occidentali potrebbero avere il loro microchip dopo poche ore di vita.
Il microchip sarebbe in grado di monitorare tutti i parametri vitali, dall'elettrocardiogramma in tempo reale allo status nutrizionale: schedati in tempo reale 24 ore su 24 fin nei risvolti più reconditi del loro corpicino. E che diventeranno adulti schedati, monitorati, super conosciuti in ogni piega. A lanciare la notizia è stato Leslie Saxon, capo della divisione di cardiologia della University of Southern California, durante una sessione del congresso Ieee Technology For Humanity. LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE IN INGLESE SUL SITO DELL'IEEE.«I dati potranno essere trasmessi direttamente allo smartphone dei genitori e dei pediatri - ha spiegato l'esperta - per monitorare la salute dei bimbi in tempo reale». Ma l’idea è quella di non limitarsi ai neonati, perché questi dispositivi, di cui esistono già diversi prototipi, sono già previsti anche per sportivi, militari e cittadini. E con la più grande naturalezza, come se fosse cosa da dare per scontata pena l’esser giudicati stupidi, la Saxon ha ammesso, come riportato anche dall'Ansa il 29 marzo: «I dati saranno preziosi per compagnie farmaceutiche e ricercatori e si potranno anche vendere». Poi ha “dipinto” la situazione attuale: il 27% degli americani indossa già qualche dispositivo che misura i dati corporei ed è connesso in rete e la naturale evoluzione sarà impiantarli direttamente nel corpo. Peraltro sono già in uso sono dei piccoli sensori ingeribili, approvati dall'Fda, usati per monitorare il dosaggio dei farmaci. Se siete sconcertati, avete la nostra solidarietà.
di Alexis Myriel
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