Mr Zuckerberg ed il suo team stanno sviluppando nuovi modi per invadere la mente umana e spiare sui pensieri della gente
Mark Zuckerberg ed il suo team di ingegneri stanno sperando di spingere la piattaforma Facebook un passo oltre… sempre più vicino alla “singolarità”, sviluppando nuovi modi per invadere la mente umana e spiare sui pensieri della gente.
Secondo quanto viene riportato, il gigante dei social media sta incaricando un team di neuroscienziati, per sviluppare una cosiddetta “interfaccia computer-cervello”, che presumibilmente consentirà agli utilizzatori di parlare tra loro telepaticamente [allora… la telepatia è vera!… ndt] e nel frattempo consentire a Facebook di intercettare questo flusso di comunicazione per monitorarlo 24 ore su 24.
Palesemente noto come “Building 8,” o B8, il team, la squadra che lavora al progetto, sta usando la neuroscienza di avanguardia e l’elettrotecnica, per costruire una piattaforma per cui un giorno sarà possibile che Facebook usi l’intelligenza artificiale per fare una mappa dei pensieri e dei movimenti del cervello dei suoi “users” (utenti), per poterli poi sfruttare. La tecnologia avrà la capacità di “catturare un pensiero,” per citare le parole di Zuckerberg, che ha spiegato come funzionerà durante una sessione di domande e risposte, nel 2016.
In sostanza, la tecnologia darà a Facebook la capacità di entrare nel cervello umano ed estrapolare tutto ciò che li succede, di prendere l’informazione “nella sua forma perfetta ed ideale nella vostra mente e condividerla con il mondo”, ha detto Zuckerberg.
“ Il team B8 applicherà lo sviluppo nello stile avanguardistico di DARPA, nella intersezione tra scienza ambiziosa e sviluppo prodotti”, cosi si legge in una inserzione di lavoro, postata da Facebook, in merito a ciò che riguarderà il nuovo progetto
“Sarà operativo con sequenze temporali aggressive e concentrate, con largo uso di partnerships con le università e grandi e piccole aziende”
Usare Facebook contribuisce alla schiavitù dell’umanità attraverso le macchine
Nel tentativo di fondere gli umani con le macchine, questa ultima (in senso temporale…)impresa di Facebook, è assolutamente un incubo dal punto di vista della privacy e della sicurezza; un incubo che minaccia di consentire un accesso quasi illimitato al cervello umano usando sistemi computerizzati avanzati. Molto similmente alla “Alexa” di Amazon, che può ascoltare discorsi e seguire comandi, il progetto B8 di Facebook, potrà ascoltare e tracciare i pensieri di una persona.
Una allarmante ramificazione di tale prospettiva, è l’idea che Facebook, potenzialmente funzionante a ranghi serrati con programmi di spionaggio del governo, come quelli della National Security Agency (NSA), possa avere accesso ai pensieri provati degli individui che preferirebbero tenersi per sé tali informazioni.
I tentativi di Facebook, di creare con i suoi prodotti una maggiore esperienza “ realistica e totale”, potrebbero finire con il creare una prigione di pensiero di epiche proporzioni. (si veda: technological invasions of your privacy at PrivacyWatch.news)
Resta da vedere se una tale tecnologia sarà mai realizzata, ma questo di certo non sarà la prima volta che Facebook spingerà oltre i limiti di spionaggio e controllo, neppure sarà la prima volta che la tecnologia emergente di Facebook si unirà a cose cosi nefaste.
I funzionari di Facebook affermano che agli utenti che diverranno target (obbiettivi=) di un attivo monitoraggio del governo o di sorveglianza, verrà data notifica per tempo, suggerendo con questo che chiunque non riceverà un simile avviso, non dovrà temere in termini di spionaggio.
Ma una dichiarazione rilasciata dal capo della sicurezza di Facebook, Alex Stamos, relativamente alla politica aziendale su questo tema, fa intendere che solo “attacchi governativi” saranno soggetti a notifica … e cosa esattamente costituisce un attacco?
“Mentre abbiamo sempre fatto dei passi per mettere in sicurezza gli account che crediamo siano stati compromessi, abbiamo deciso di mostrare questo avviso aggiuntivo, nel momento in cui avessimo il forte sospetto che un attacco fosse sponsorizzato dal governo” ha detto Stamos.
“Lo facciamo perché questi tipi di attacchi tendono ad essere più avanzati e pericolosi di altri e noi incoraggiamo fortemente le persone che ne venissero colpite, ad intraprendere le azioni necessarie per mettere in sicurezza tutti i loro account online”.
traduzione Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net
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