DI JOHN MARTIN
roughestimate.org
Tedros Adhanom dell’OMS dovrebbe essere processato per crimini contro l’umanità.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, oltre ad essere il primo direttore dell’OMS senza una laurea in medicina, possiede anche un “background politico” rispetto ai suoi predecessori. Sulla sua biografia online, l’OMS esalta le sue qualifiche come ministro della salute etiope dal 2002 al 2012, roba impressionante.
A parte le sue credenziali mediche, Tedros è un membro del “Tigray People’s Liberation Front” (TPLF), un’organizzazione pacifica come suggerisce il nome. Fondato come partito rivoluzionario comunista, salì al potere nel 1991, condusse una campagna di guerriglia contro la dittatura di Mengistu e poi formò una coalizione con gli altri due partiti etnici dopo il suo esilio.
Nel corso del tempo, il TPLF ha iniziato a esercitare sempre più influenza sulle altre due parti. La maggior parte dei generali militari e leader chiave all’interno del governo sono del Tigray, incluso il Primo Ministro che governò il paese per 21 anni prima della sua morte. I Tigray rappresentano solo il 6% della popolazione dell’Etiopia, uno dei principali gruppi etnici sono gli Amhara, che avevano costituito principalmente il regime di Mengistu.
Il trattamento favorevole sotto Mengistu ha creato molto risentimento verso l’Amhara da parte degli altri gruppi etnici come ad esempio quello dell’Oromo. Lo stesso Tedros proviene dalla regione del Tigray ed è un membro anziano del partito, cui aveva aderito dopo la rimozione di Mengistu. Lo stesso partito che nel suo manifesto del 1968 definiva il popolo dell’Amhrara il suo “eterno nemico”.
Tedros era un membro anziano? Certo, il Tigraionline lo ha elencato come il terzo membro più importante del comitato permanente del politbureau, il che dà l’impressione che fosse più importante di un semplice amministratore medico.
Il TPLF è stato classificato un’organizzazione terroristica dal governo degli Stati Uniti negli anni ’90 ed è ancora oggi catalogato come membro del Database del Terrore Globale, a causa della sua ostinata abitudine di eseguire assalti armati nelle aree rurali.
Il popolo dell’Amhara ha denunciato discriminazioni sistematiche e violazioni dei diritti umani da parte dell’attuale governo. “Humans Rights Watch” nel 2010 ha scritto un rapporto su come gli aiuti sotto forma di cibo e fertilizzanti sono stati vietati agli abitanti dei villaggi locali dell’Amhara a causa delle loro affiliazioni con il partito di opposizione. Altre forme di rifiuto dell’aiuto hanno comportato il rifiuto dell’assistenza sanitaria di emergenza da parte del ministero degli operatori sanitari; lo stesso ministero che all’epoca era guidato da Tedros Adhanom.
L’Amhara People’s Union, un gruppo di attivisti con sede a Washington, ha rivolto molte altre accuse di violazioni dei diritti umani contro il governo guidato dal TPLF, compreso il fatto che i tassi di natalità nella regione di Amhara erano molto più bassi di quelli riscontrati in altre regioni. In una sessione del parlamento etiope hanno osservato che circa 2 milioni di Amhara sono “scomparsi” dal censimento della popolazione.
Non contento di negare l’aiuto ai dissidenti politici, Tedros era anche ministro della sanità in un momento in cui il regime era accusato di nascondere le epidemie. Un focolaio di colera si diffuse nella regione nel 2007, colpendo migliaia di persone nei paesi vicini. Al momento dello scoppio dell’epidemia in Etiopia, il governo ribattezzò semplicemente l’epidemia e la definì “Acute Watery Diarrhea” (AWD). Le organizzazioni internazionali furono messe sotto pressione per evitare che lo definissero colera (nonostante le Nazioni Unite avessero individuato il virus infetto), così come si intimò ai dipendenti pubblici di non rivelare il numero di infetti. Un’altra straordinaria vittoria per il ministro della salute.
La mortale carestia che colpì l’Etiopia negli anni ’80 aveva associato per sempre il paese all’epidemia di colera, ma il marchio ignobile non è solo un ricordo del passato. L’OMS stessa dopo pagine di sgargianti rapporti su come stava andando il settore sanitario dell’Etiopia, ha ammesso che nel 2016 almeno 8,6 milioni di persone avevano ancora bisogno di aiuti alimentari per sopravvivere e che la situazione non era migliorata egli ultimi quattro anni. Quindi alla fine dell’illustre mandato politico di Tedros, il Paese poteva vantare un netto restante 8% della popolazione, che sarebbe rimasto a morire di fame perché privato di aiuti stranieri.
Ma dopo i suoi brillanti risultati nell’ambito della sanità, Tedros aveva pesci più grandi da friggere. Nel 2012 fu nominato ministro degli Esteri e attuò immediatamente una repressione verso giornalisti e oppositori del governo, compreso un tentativo di estradare coloro che erano fuggiti in esilio nello Yemen. I due paesi avviarono anche negoziati per rintracciare e espellere i dissidenti dallo Yemen e imprigionarli in Etiopia. Tedros stesso guidò questi negoziati, lo attesta anche una fotografia dei suoi colloqui avuti col ministro degli Esteri yemenita.
Uno di questi casi è stato un cittadino britannico Andy Tsege, arrestato all’aeroporto di Sana’a e condannato a morte due volte in Etiopia. Ciò ha richiesto il coinvolgimento del governo britannico che ha minacciato la negazione dell’aiuto all’Etiopia a meno che non gli fosse concesso l’asilo. Tedros ha risposto che Tsege era “trattato molto bene. Possiede anche un laptop, si è mai sentito parlare di un prigioniero politico con un laptop?” Andy ovviamente, dopo il suo ritorno nel Regno Unito, ha raccontato una storia del tutto diversa, dichiarando di essere stato torturato per giorni e giorni, insieme a dozzine di altri prigionieri.
Uno dei motivi per cui le qualifiche di Tedros come ministro degli Esteri sono assenti da alcuni dei suoi CV online, potrebbe essere dovuto alle proteste di massa che hanno travolto il paese nel 2016. Il governo etiope alcuni anni prima aveva rivelato un piano generale per impadronirsi di 1000 miglia di terra da offrire agli appaltatori internazionali a tassi agevolati. Ciò ha comportato anche il trasferimento forzato di 15.000 persone della regione di Oromia, operazione che il governo ha dichiarato “redditizia”, perché la regione al momento “mancava di infrastrutture”.
Ma gli “ingrati” trasferiti forzatamente non hanno per nulla apprezzato l’enorme favore che il governo stava loro facendo, e le proteste di massa scoppiarono violente durante il festival culturale di Irreechaa a Bishoftu, il 2 ottobre 2016. La polizia inizialmente rispose con gas lacrimogeni, e poi con sparatorie di massa. La repressione violenta provocò la morte di circa 500 manifestanti, secondo “Human Rights Watch”. Il governo dichiarò quindi lo stato di emergenza, arrestando circa 70.000 persone, e costringendo all’esilio dozzine di giornalisti dell’opposizione.
Dopo la lettera aperta rivolta al ministro degli Esteri Adhanom Tedros da parte di “Human Rights Watch”, che citava la propria denuncia al Parlamento Europeo, il ministro negò dapprima che i numeri dei morti fossero così alti, e affermò anche che la polizia era disarmata, contestando spudoratamente gli eccidi di massa, testimoniati in verità da un video. Però pur non essendo propriamente un esperto, suppongo che il Ministero degli Esteri Etiope, debba aver trovato un modo decisamente innovativo, con disposizioni in modalità di fucili d’assalto per tenere a bada la folla, per altro assolutamente non letali, ma davvero miracolosi.
Questa sarebbe quindi la nobile figura, che dal 2017 riveste la carica di direttore dell’OMS. Poi per non perdere neppure un’occasione di difendere gli assassini di massa, in precedenza aveva protestato contro il processo che l’ICC (Tribunale Internazionale dell’Aia) stava svolgendo contro Uhuru Kenyatta, salito al potere con brogli elettorali e la cui Quinta Brigata aveva ucciso 1.300 civili. Non sorprende nemmeno che una delle prime cose che Tedros fece dopo aver assunto l’incarico, fu nominare Robert Mugabe – per fortuna ora morto – ambasciatore di buona volontà presso l’OMS. Un uomo che aveva ordinato di uccidere 20.000 civili nello Zimbabwe degli anni ’80.
Tedros ovviamente coglie ogni occasione possibile per lodare il buon governo della Cina e, visto il rispetto verso i diritti umani nella Repubblica Popolare, non c’è da meravigliarsi che gli piacciano così tanto. Da progetti come i centri di propaganda mediatica, le deportazioni di massa e le schede di valutazione dello stile del credito sociale, la governance dell’Etiopia assomiglia in molti espressioni a una copia carbone del modello autoritario cinese. Identificare lo stato col partito unico e privilegiare il profitto piuttosto dei diritti umani.
L’Etiopia, fino a poco tempo fa, è rimasta uno tra gli stati che hanno maggiormente violato i diritti umani nel mondo, ricevendo un punteggio di 19/100 sull’indice di libertà umana per il 2018 e un punteggio di 150/180 per la libertà di stampa. Il governo è rimasto al potere dal 1991 ed è stato probabilmente così popolare che ha vinto ogni plebiscito col 100% dei consensi.
Come ha fatto un uomo con un curriculum come quello di Tedros a diventare direttore dell’OMS? In realtà è abbastanza semplice, l’OMS è stata coinvolta in numerosi scandali da diverso tempo. Di fronte ad aumenti di budget quasi irrilevanti negli anni ’90, l’OMS si rivolse al settore delle imprese per ottenere finanziamenti aggiuntivi e dal 2008 le donazioni delle imprese sono salite al 80% nel budget dell’organizzazione.
Secondo la ricercatrice sanitaria Soniah Shah, il ruolo svolto dalle grandi aziende farmaceutiche nel definire la politica sanitaria globale ha creato gravi conflitti di interessi, perché mentre da un lato migliora l’immagine pubblica delle aziende, dall’altro favorisce i loro interessi finanziari. Ciò ha portato a casi di lobbying per indebolire le leggi sui brevetti per i nuovi farmaci in India, e bloccare le leggi in Sudafrica che hanno tentato di rendere più accessibile il trattamento per l’HIV.
Il grave stanziamento scorretto di fondi da parte dell’organizzazione è stata resa più evidente nel 2016, quando si è constatato che l’OMS spendeva $ 200 milioni all’anno in spese di viaggio, non includendo nemmeno quelle pagate dal paese ospitante. Un altro rapporto assolutamente dannoso rilasciato dall’Associated Press, riportava che i dipendenti dell’OMS che lavoravano per alleviare l’epidemia di colera nello Yemen avevano effettivamente sottratto fondi ai funzionari. Alcuni di questi lavoratori in seguito non furono nemmeno rimossi dal loro posto di lavoro.
La Fondazione Bill & Melinda Gates ha svolto un ruolo importante nella promozione di Tedros. Dopo i loro ingenti investimenti in programmi sanitari in Etiopia che Tedros aveva facilitato, la fondazione desiderava promuovere programmi simili a livello globale e donò miliardi all’OMS a tal fine.
La nomina di qualcuno così profondamente non qualificato come Tedros deve molto alla struttura labirintica del processo di nomina dell’OMS. Il direttore è selezionato dal consiglio di amministrazione, che a sua volta è nominato da una minoranza a rotazione dell’Assemblea, composta da ministri della salute nominati dai governi mondiali. L’OMS ha quindi lo stesso problema di molte altre istituzioni globali, dove il direttore è un incaricato di un incaricato di un incaricato, emissario di qualcuno che avrebbe potuto essere stato legittimamente eletto. Quindi, quando arrivi al direttore, il mandato democratico è stato talmente ridotto da essere quasi privo di significato.
Naturalmente i media hanno ritratto Tedros come una personalità venerabile, insignita di una missione etica, al fine di curare le malattie mortali del mondo. Lo slogan per la sua campagna elettorale su Twitter ripeteva che “è tempo che un africano guidi l’OMS”. In effetti, bastava solo non fosse stato l’africano di un regime che aveva trascorso gli ultimi anni uccidendo, deportando e costringendo all’esilio più africani di quasi tutti gli altri.
Alcune obiezioni hanno sottolineato che il direttore generale ha scarso potere sull’attuale politica dell’OMS, ciò non tiene conto del fatto che l’organizzazione è accettata come autorità globale in materia di salute e consiglia i governi mondiali. La cattiva gestione dell’OMS attraverso persone come Tedros ha aggravato totalmente la pandemia globale di coronavirus. Tedros non solo ha individuato tutte le opportunità per lodare la gestione della crisi da parte del PCC, anche mentre i medici venivano arrestati e le persone blindate all’interno delle loro case; ha anche dato consigli completamente contraddittori.
Prima di tutto affermando che i paesi non avrebbero dovuto limitare i viaggi da e verso la Cina per non fare discriminazione, per poi, subito dopo, rimproverarli per non aver fatto abbastanza per la prevenzione. Il virus è stato definito “pandemia” solo pochi giorni prima che io scrivessi di questo mio intervento.
Se c’è mai stato un esempio del fallimento delle istituzioni globalizzate, l’OMS lo è indiscutibilmente. Non voglio dire che l’organizzazione non abbia fatto nulla di buono, ma la vastità della sua cattiva gestione significa che i suoi consigli non dovrebbero essere presi alla lettera, vista l’autorevolezza scientifica che il mondo le ha assegnato. Invece di consentire loro una censura verso i media digitali, dovrebbero essere radicalmente riformate o semplicemente sciolte.
In un mondo sano, invece di guidare un’organizzazione globale, Tedros e i suoi compari sarebbero stati processati presso il Tribunale penale internazionale, processati per i loro crimini e, se ritenuti colpevoli, avrebbero dovuto passare il resto della loro vita in carcere.
25.03.2020
Fonti:
12. Rapporto della Banca Mondiale 2006 sulla corruzione in Etiopia, capitolo 2 del settore sanitario
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