Roma come Pechino: la Dittatura sanitaria pronta a sferrare un altro duro colpo al cuore dell’Italia



di Ruggiero Capone
I romani si preparano alla “vita alla cinese”: Lockdown, Riconoscimenti facciali e “Città proibita”.


Ormai ci hanno abituati allo Stato di Polizia e alla repressione, ora sono pronti a nuovi e pericolosi attacchi. Roma, cuore d’Italia e faro del mondo, è il prossimo obiettivo della dittatura sanitaria globale. Con la complicità dello Stato italiano. (Che di italiano ha solo il nome ormai)

I vertici dello Stato stanno accarezzando l’idea, e non tanto velatamente, di bloccare Roma. Perché vorrebbero scongiurare le proteste della gente e che passino sotto i riflettori i veri problemi della Capitale.

Così un “lockdown romano” concentrerebbe i media sul virus, omettendo di parlare di trasporti pubblici non a norma, dell’impossibilità di risarcire chi ha subito danni in autobus e metro, del cattivo uso che fa l’amministrazione dei milioni che incassa con Imu, Tasi, Tari, Cosap…

Perché solo il virus può salvare l’accordo romano (cosa non da poco conto) Pd-5 Stelle, scongiurando la campagna elettorale e, soprattutto, le categorie in protesta sotto il Campidoglio. Perché l’amministrazione romana ha messo fuori legge ambulanti, autodemolitori, attività artigianali… creando un disastro occupazionale, ampliato dal lockdown e arresti vari.

Ma come si potrebbe bloccare la città e tacitare le proteste? Hanno iniziato a fare timidamente capolino su tiggì e giornali le storie di contagio da corona virus in palazzi occupati da sudamericani, quindi difficilmente monitorabili, e mentre altri “esperti del piffero” (pardon virologi) parlano con volto grave di focolai all’Istituto San Raffaele. Così nei piani alti sognano di poter bloccare Roma come oggi accade in tre quartieri di Pechino.

E poi rincarano “avete visto in Cina?… lo avevamo detto che necessita predisporre una chiusura che prevenga la seconda ondata”. Intanto, la vetrina ampollosa degli “Stati Generali” ha di fatto già creato un secondo “piccolo lockdown” nelle zone tra Roma-Nord e Monteverde.

Villa Pamphilj, tutto pronto per gli Stati Generali: è massima ...La polizia controlla tutto e tutti. Elicotteri e droni muniti di raggi laser volteggiano notte e giorno, turbando i sonni dei romani. L’evento è davvero rococò, e costa allo Stato (quindi ai poveri italiani) più di cinque milioni di euro tra sicurezza, ristorazione, accoglienza e pernottamento degli ospiti, trasporti… Tanto dispendio di risorse nel momento in cui viene dribblato il problema degli aiuti a chi ha perso lavoro, casa, azienda.

Il tratto di via Aurelia Antica che porta verso la Boccea, è presidiato da un migliaio di cecchini che, appostati su alberi, palazzi e rovine romane, illuminano col loro cannocchiale tutti gli eventuali bersagli. Colpo in canna e sarebbe un soffio colpire, come per errore sparare sul passante di turno. Le forze dell’ordine in assetto da guerra fermano, controllano, perquisiscono.

Riconoscimento facciale, l'innovazione atterra a Fiumicino

I residenti evitano d’andare a prendere un boccata d’aria verso Villa Pamphili, infastiditi da questa prova muscolare. Intanto scopriamo che su Roma sperimentalmente potrebbe partire già da settembre il “riconoscimento facciale” per chi abitualmente frequenta le zone a traffico limitato. E l’iniziativa verrebbe presentata alla cittadinanza come un servizio alla sicurezza dei cittadini. L’iniziativa andrebbe di pari passo con l’interdizione del centro al traffico di veicoli privati (richiesta presentata da Vittorio Colao agli Stati Generali), quindi il riconoscimento facciale si concentrerebbe su accessi ciclabili e pedonali.

Al vaglio delle autorità di sicurezza (Comitato provinciale per la sicurezza) anche l’eventuale progetto di daspo per i cittadini ritenuti non compatibili a circolare nella zona sensibile, ovvero il centro di Roma. Di fatto, la Capitale va verso una politica dell’Interno di tipo cinese: ovvero una città per tutti ed una proibita, a chi non nel novero delle alte cariche e personalità.

Tutto questo verrebbe deciso oltrepassando il popolo: richiesta che Colao ha fatto anche per il 5G. Infatti il capo della task force ha detto chiaramente che, il pacchetto d’interventi andrà calato impedendo che cittadini ed enti locali possano osteggiare la ricetta.

Lo stesso Colao ha precisato che il 5G sarà alla base della sicurezza. Quindi spionaggio a distanza nelle case e riconoscimento facciale. Sarà una vita sul filo del lockdown.

Articolo di Ruggiero Capone

Fonte: https://www.litaliamensile.it/post/roma-come-pechino-la-dittatura-sanitaria-pronta-a-sferrare-un-altro-duro-colpo-al-cuore-dell-italia

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