Enrico Letta: è finito il tempo in cui si andava a scuola, all'università e poi si lavorava.

23/06/2021 - “Non torneremo alla società del 2019. È finito il tempo in cui si andava a scuola, all'università e poi si lavorava. Ora per tutta la nostra vita dobbiamo adattarci, cambiare ed essere pronti al cambiamento. E il sistema deve aiutare tutto questo." 
Queste le parole di Enrico Letta, pronunciate in quella cloaca globalista che è Propaganda Live. 
Il tutto davanti ad un Diego Bianchi vestito da centosocialaro, con tanto di maglietta con pugno alzato, e sotto lo sguardo del "giornalista" Marco Damilano e del vignettista antifasciorazzisessista Makkox. Insomma: un bel quadretto della sinistra italiana odierna. 
Una persona normale avrebbe chiesto a Letta: "mi scusi, ma tutto quello che lei ha detto chi lo ha deciso?" 
Invece no. Le parole dell'ex presidente del Consiglio, membro del gruppo Bilderberg, legione d'onore francese, vengono fatte passare come se nulla fosse. Damilano sorride, Maccox tace, Bianchi riporta la discussione su Renzi che infastidisce il suo amato PD. 
Enrico Letta ha ammesso palesemente che il ritorno alla normalità non è previsto nell'agenda politica dei piani alti. Le misure anti-Covid hanno spianato la strada ad un nuovo riassetto mondiale, che vi piaccia oppure no. 
Ovviamente, a trarre vantaggio da questo cambiamento imposto saranno quelle multinazionali che nel 2020 hanno fatto soldi a palate, mentre milioni di persone compravano e ordinavano online. Le piccole e medie imprese? Che vengano lasciate morire se non possono sopravvivere, come suggerisce Mario Monti. 
Vi ricordate la vita del 2019? Non tornerà più. Perché? Perché lo hanno deciso loro. Fine. 
Dobbiamo abituarci ad "adattarci per tutta la nostra vita". La stabilità? Roba vecchia, antiquata. È stato decretato che d'ora in avanti il cittadino del futuro dovrà correre da una parte all'altra: un eterno nomade privo di punti fermi, nel lavoro come nella vita. Saremo come tanti corrieri Glovo, con un cubetto agganciato alle nostre spalle, intenti a pedalare freneticamente verso il nulla. 
È il Grande Reset. Non fatevi domande, populisti. 
Dalla bacheca di Matteo Brandi

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