Primo schiaffo della magistratura al decreto green pass di Draghi

10/12/2021 - Sentenza Passerini: prima riassunzione al lavoro sprovvisto di Green pass. Il legale Torriero: “Sentenza storica”

di Lorenzo Villanetti

(Roma.it) Da quando è stato istituito, il Green Pass è stato sempre al centro di numerose discussioni, tra chi è favorevole, e chi invece scende addirittura in piazza per combatterlo. In merito alla Certificazione Verde si è così ampiamente conversato, ragionato, anche animatamente, soprattutto sulla sua effettiva efficacia a contenere la diffusione del Covid.

Sentenza Passerini
In Italia è uscita la prima sentenza di riassunzione di un sanitario sprovvisto di Green pass. Adele Passerini, dell’Asl Roma H 6, è stata infatti, su ordine del Giudice del Lavoro del Tribunale di Velletri, dott. Giulio Cruciani, immediatamente ricollocata preso la Centrale Sats di Marino. Il Giudice ha considerato la dignità personale e professionale della dipendente, con la sospensione dal lavoro vista esclusivamente come un evento eccezionale.
“Provvedimento storico”
L’avvocato che ha seguito Adele Passerini, David Torriero, ne ha parlato in esclusiva al nostro giornale rilasciando le seguenti dichiarazioni: “È un provvedimento storico perché è la prima riassunzione di un sanitario sprovvisto di Green Pass. Certamente – afferma – pone la giurisprudenza davanti a una riflessione. Per quanto riguarda gli altri sanitari nelle stesse condizioni della Passerini, è necessario valutare caso per caso”.

“La sospensione al lavoro dovrebbe essere un’extrema ratio”
In merito alla sospensione del lavoro vista come extrema ratio, Torriero dichiara: “L’Italia è una Repubblica che si fonda sul lavoro e pertanto la sospensione dal lavoro dovrebbe essere un evento eccezionale, soprattutto se il diritto alla salute è garantito attraverso l’utilizzo dei cosiddetti tamponi da fare ogni 48 ore, così come prevedono le normative vigenti”.

“Green Pass misura divisoria ma necessaria”
“Credo che il Green Pass – prosegue l’avvocato – sia una misura divisoria però necessaria fino a quando la politica non faccia il suo corso, cioè non proponga delle misure di tipo alternativo. Per quanto riguarda la politica del Governo, ritengo che sia abbastanza confusionaria. Merita una visione programmata e diversa“.

“Obbligo vaccinale? Ecco cosa dico…”
“Ritengo l’obbligo vaccinale un’ipotesi astratta e allo stesso tempo una soluzione ottimale. Dal punto di vista pratico è inapplicabile perché non è possibile vaccinare in maniera coattiva le persone. È una soluzione ottimale dal punto di vista puramente teorico. Poi nel concretizzare questa proposta credo che ci siano dei problemi di tipo attuativo. Questo perché il nostro ordinamento impedisce l’utilizzo coatto dei vaccini. È un problema di tipo applicativo” conclude il legale.



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