Il cosiddetto “çovid-19” non è una malattia, ma un piano di sottomissione dell'umanità. Infatti, non a caso, l'acronimo çovid non è solo una mera sigla identificativa, bensì un certificato di identità vaccinale a livello digitale, ovvero Certificate of Vaccination Digital Identity. Questo programma mondiale - elaborato per decenni - si traduce nei fatti nel controllo totalitario e nella riduzione della popolazione umana su scala planetaria.
Secondo il professor Paolo Bellavite, (medico e docente universitario) il vero scopo delle autorità sanitarie italiane non è assicurare la salute delle persone, bensì la vendita di dosi o il controllo politico della popolazione:
1) vaccinare chi ha già avuto la malattia;
2) vaccinare i bambini e i ragazzi col ricatto della DAD;
3) radiare medici onesti e coscienziosi;
4) rovinare la vita civile col ricatto (premeditato dal 2018) del “pass” inutile perché anche i vaccinati possono contagiare;
5) opporsi alle cure precoci domiciliari;
6) non fare farmacovigilanza e occultare le “correlazioni”;
7) usare due pesi e due misure per i danni del covid (muoiono tutti di covid, anche se con altre patologie) e quelli dei danni vaccinali (esclusi se esistono altre patologie);
8) monopolizzare la propaganda a senso unico su tutte le reti.
Dunque, alla prova dei fatti è in atto il contagio della stupidità che scalza la democrazia con la tecnocrazia. Ecco gli untori di stupidità virale. Politicanti parassiti, televirologi, sieroveline e covidioti analfabeti alimentano la paura con menzogne ormai sbugiardate dalla realtà. Con mister Britannia in Italia è vietato manifestare, a meno che non si vincano gli europei, non si vada in piazza per interessi delle autorità tricolori (ddl Zan), inoltre è vietato dissentire, vietato fare inchieste, vietato porre domande per sapere la verità.
Riferimenti:
Giani Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
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