Si salvi chi puo', L'Italia e' come il Titanic

14/01/2022 - di Filippo Chinnici

L’Italia si è infranta contro l’iceberg e mentre il governo, come l’orchestra del Titanic, continua a cantare che tutto andrà bene, continua a imbarcare acqua e presto affonderà completamente. I corrotti partiti della seconda Repubblica si trovano in un cul-de-sac. Se mandano Draghi al Quirinale uccidono il governo-regime di cui fanno parte provocando un vuoto di potere che non può essere riempito da nessun altro. Se invece lasciano Draghi a palazzo Chigi sono praticamente condannati a seguire Draghi nel disastro imminente e a far fronte alle rivolte che ci saranno ad ogni livello dello Stato e della società. Insomma, tutti i partiti sono intrappolati.

E così mentre l’Italia continua a imbarcare acqua, i partiti coltivano l’illusione di nascondere le proprie responsabilità in questa operazione eversiva in atto da due anni riparandosi dietro Draghi a cui tutti sono aggrappati per cui proveranno a lasciare l’emissario di Goldman Sachs e delle logge internazionali che più di tutti rappresenta la finanza internazionale in Italia, proprio lì dov’è. Lo stallo che ne seguirà e l’incapacità di trovare un nome condiviso, spingerà probabilmente la politica a chiedere al figlio di Bernardo Mattarella di rimanere, esattamente come fecero otto anni fa con un altro figlio di… il figlio di Re Umberto II di Savoia. Mi riferisco a Giorgio Napolitano, già uomo di Kissinger e infiltrato nel vecchio PCI per demolirlo dall’interno. Ma questa è un’altra storia.

La realtà, è che l’’Italia è prossima alla chiusura di un ciclo storico di decadenza non solo economica ma anche morale. E prima di dare inizio a un nuovo ciclo, è necessario completare questa. Prima di farlo, però, deve liberarsi una volta per tutte del parassitario ceto politico che l’ha trascinata in questo inferno. L’Italia dovrà chiedere conto a coloro che l’hanno tradita, che hanno stuprato la Costituzione e procurato questo disastro.

PIANO DI FUGA

Contrariamente a quanto avvenne con il Titanic, dove il comandante Edward John Smith preferì lasciarsi al suo destino senza abbandonare la nave, il vile Mario Draghi, contro cui pare siano state già depositate delle denunce in qualche procura, avrebbe già approntato un piano per abbandonare la nave che egli ha contribuito a fare affondare. Uccellini all’interno dei palazzi mi dicono infatti che se il piano originario del liquidatore del Britannia di trasferirsi al Colle dovesse definitivamente sfumare, come sembra, Draghi starebbe cercando rifugio dalle parti di Bruxelles. L’élite, che ha creato tutta la sua carriera, avrebbe già pronta una scialuppa di salvataggio per la fuga: A quanto pare l’uomo di Goldman Sachs potrebbe prendere il posto della Von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea che a sua volta prenderebbe il posto lasciato vacante dalla morte di David Sassoli alla presidenza del Parlamento Europeo. Una morte peraltro strana per molti aspetti e con molte ombre. Ma questa è un’altra storia.


SI SALVI CHI PUÒ

Draghi è pienamente consapevole di aver trascinato l’Italia in un disastro socioeconomico senza precedenti e che il regime di cui è a capo si sta già disgregando.

Il Generale Francesco P. Figliuolo che avrebbe dovuto dare una deriva autoritaria al golpe sanitario è stato appena sostituito dal Generale di Divisione Maurizio Riccò alla guida del comando logistico, ossia uno dei comandi di vertice dell’Esercito Italiano che si avvale di uno Stato Maggiore e di quattro Comandi specialistici (Trasporti e Materiali, Commissariato, Sanità e Veterinaria, e Tecnico). Addirittura, lo stesso Figliuolo inizia a parlare già di ritorno alla normalità.

Giancarlo Giorgetti, uomo del “Deep State” italiano che coltiva rapporti con CIA e Mossad, uno degli uomini più vicini al liquidatore del Britannia, ha addirittura portato avanti uno strappo clamoroso disertando le ultime riunioni del consiglio dei Ministri.

Il regime di Draghi assomiglia all’orchestra del Titanic. Tutti suonano allegramente e ribadiscono che «tutto va bene», mentre la nave sta affondando. Diciamola tutta: Stiamo entrando nella fase del tramonto della democrazia liberale italiana. Questa è la fase dove le bande politiche al servizio delle varie massonerie e della finanza si scanneranno a vicenda prima di darsi alla fuga. Anzi, i soliti uccellini mi dicono che sia già iniziato il «si salvi chi può».

Questa è la ragione per la quale Draghi avrebbe già pronto un piano di fuga di cui abbiamo detto prima; anche perché Draghi dispone di coperture ed entrature internazionali di cui gli altri politici italiani sono privi. Probabilmente Draghi si sente al sicuro perché ha ricevuto delle assicurazioni da Klaus Schwab lo scorso novembre, e pensa di avere delle chance di salvarsi il culo se lascia la nave prima che affonda completamente dopo averla fatta schiantare contro l’iceberg, abbandonando gli altri, che sono pedine gerarchicamente irrilevanti, al loro destino. Nel «si salvi chi può» saltano pure gli accordi e le amicizie, e così Draghi è pronto ad abbandonare lo stesso Giorgetti che lo ha sempre sostenuto e aiutato. Giorgetti che ha capito il gioco starebbe a sua volta attuando delle contromosse per pararsi il culo. È in quest’ottica che vanno lette le ultime assenze ingiustificate di Giorgetti alle riunioni del consiglio dei Ministri.

CONCLUSIONE

La verità è che tutti sono consapevoli della nave che affonda e tutti già pensano ad abbandonare la nave e a mettersi in salvo, ma ci sono pochissimi posti nelle scialuppe di salvataggio. La corrotta classe politica nata dal golpe giudiziario di “Mani Pulite” degli anni ’90 (pilotato dalla CIA e da Soros per conto del “Deep Sate” di Washington DC) sembra destinata alla sua inesorabile rovina. Prepariamoci a celebrare i funerali della Seconda Repubblica. Un ciclo storico si sta per chiudere e un altro sta per iniziare. Una nuova era globale è già alle porte in sostituzione della vecchia. Entro la fine dell’anno probabilmente, assisteremo a cambiamenti epocali in ogni ambito della Società che scioccheranno il mondo. Prima, però, tanti saranno processati e arrestati. Apriamoci al nuovo che arriva guardando al futuro con fiducia.

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