E’ in corso già da qualche tempo una diffusa presa di coscienza nei
confronti dell’informazione, ed i media mainstream appaiono sempre più
palesemente per ciò che sono: squallide macchine di propaganda
controllate da governi, banche e multinazionali. Sempre più spesso le
persone preferiscono informarsi attraverso voci alternative, e di
conseguenza l’influenza dei ‘vecchi’ media va sgretolandosi a vista
d’occhio.
Di seguito vado ad elencare alcuni eloquenti sintomi positivi di questo collasso:
Di seguito vado ad elencare alcuni eloquenti sintomi positivi di questo collasso:
- Le persone ora sanno che l’intero complesso dei media mainstream è di proprietà di una manciata di multinazionali.La favola della pluralità è crollata, e adesso non è più un segreto che quasi tutto ciò che vediamo, leggiamo ed udiamo attraverso i media mainstream sia un messaggio diffuso a miliardi di persone da appena una manciata di mega-società. Grazie ai media alternativi è ormai noto il dato che appena 6 società controllino il 90% dei vecchi mezzi di comunicazione di massa. La ‘assemblea’ di queste 6 società ha la facoltà ed il potere di concordare decisioni importanti e – attraverso un sistema di controllo piramidale – stabilire di escludere dalla programmazione storie o punti di vista alternativi. La gente ormai lo ha capito, e di conseguenza sta avendo luogo una diffusa migrazione di massa verso i media alternativi.
- Fox ha smesso di comunicare l’audience in tempo reale.Fox News, società controllata dalla News Corp di Rupert Murdoch, ha appena annunciato che cesserà di comunicare i dati d’ascolto in tempo reale. La motivazione ufficiale è che quel genere di dati così nel dettaglio siano fuorvianti, ma molti hanno sospettato che questa mossa voglia nascondere il calo degli ascolti. Fox comunicherà i dati su base settimanale, così che anche risultati modesti appaiano di tutto rispetto.
- Il 98% dei giovani adulti ora non si fida dei media mainstream.Un recente sondaggio a cura dell’Istituto di Politica di Harvard su un campione di oltre 3.000 individui tra i 18 ed i 29 anni di età, ha registrato che appena il 2% dei giovani adulti ritiene che i media mainstream siano in buona fede su base regolare. Il 10% ritiene che siano in buona fede ‘quasi sempre’, il 49% ritiene che lo siano ‘a volte’, mentre un enorme 39% ritiene che i media mainstream siano in malafede su base regolare.
- I media mainstream sono schiavi delle multinazionali ed i telespettatori ora lo sanno.Il
documentario The Corporation raccoglie il resoconto di due giornalisti
che lavoravano per Fox News verso la metà degli anni ’90. Produssero
un’inchiesta sulle “implicazioni per la salute umana” della
somministrazione di ormone della crescita nei bovini usati per la
produzione industriale di latte:
“Con la storia della Monsanto ho compreso come stessero realmente le cose”, ha raccontato la giornalista Jane Akre. Prima che la storia andasse in onda in redazione fu recapitata una lettera da parte della Monsanto, la quale minacciava che una eventuale messa in onda avrebbe avuto “conseguenze disastrose per Fox News.”
Il direttore generale di Fox Florida li convocò ed impose loro che la storia fosse modificata. “La notizia è ciò che noi decidiamo che sia una notizia … se rifiutate di presentare questa inchiesta nel modo che noi riteniamo opportuno, sarete licenziati per insubordinazione.” (sfida)
A giudicare dall’enorme quantità di adesioni alla manifestazione Marzo Contro la Monsanto sembra proprio che la voce dei media mainstream abbia perso molto del vecchio ascendente sulle opinioni della gente. - I media mainstream mentono in modo così evidente che quasi nessuno più presta loro il peso che avevano un tempo.Una recente analisi condotta da PunditFact ha dimostrato come oltre la metà delle dichiarazioni trasmesse da Fox News siano false. Ora, tutto considerato questo dato non sorprende troppo. Ciò che dovrebbe farlo è che il dato sulle dichiarazioni trasmesse da NBC / MSNBC si attesta al 46% tra “Per lo più false” e “Del tutto false.” CNN e ABC sono valutate lievemente meglio.
- Le voci indipendenti hanno più successo che mai.Il
dato positivo che emerge da tutto ciò è molto semplice: le persone si
stanno riprendendo da questa follia. I media mainstream non riescono più
a controllare ‘la storia’ come facevano una volta, perché i nuovi media
prendono la palla al balzo e diffondono le versioni alternative
tradizionalmente oscurate.
I media alternativi stanno avanzando a passi enormi, talmente inarrestabili che adesso i media più anziani si rifanno (o copiano del tutto – ndt) sempre più spesso le voci e le storie alternative reperibili sui nuovi media. Fino a quando le voci indipendenti continueranno a muoversi, nulla potrà fermare l’avanzata della verità. (integrazione in calce – ndt)
Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito Waking Times
Link diretto:
Integrazione a cura di questo blog.
2.b In Italia scricchiolano i Talk Show ‘politici’ ed i Telegiornali della sera.Ha
avuto un certo clamore, verso la fine dello scorso settembre, la
critica mossa dal Presidente del Consiglio ai talk show politici del
martedì sera, a causa dei risultati d’ascolto in netto calo. Non del
tutto chiari i motivi per cui il Premier abbia così a cuore gli ascolti
dei talk show politici.
“Il premier Matteo Renzi carica a testa bassa contro Giovanni Floris e Massimo Giannini. Il segretario del Pd nel suo intervento alla Direzione del partito torna ad attaccare i talk show. E lo fa senza nominare mai i due conduttori, ma il riferimento è chiaro: “Se i talk show del martedì fanno meno della replica numero 107 di Rambo dobbiamo riflettere.”
“Il premier Matteo Renzi carica a testa bassa contro Giovanni Floris e Massimo Giannini. Il segretario del Pd nel suo intervento alla Direzione del partito torna ad attaccare i talk show. E lo fa senza nominare mai i due conduttori, ma il riferimento è chiaro: “Se i talk show del martedì fanno meno della replica numero 107 di Rambo dobbiamo riflettere.”
Interessante notare come circa 15 giorni dopo le esternazioni di
Renzi, Auditel abbia deciso di sospendere la comunicazione dei dati
d’ascolto e procedere alla sostituzione del ‘panel di riferimento.’ Per i
non esperti, il ‘panel di riferimento’ è il campione di famiglie da cui
la società di rilevazione ricava i dati statistici sugli ascolti.
“Stop alla diffusione dei dati di ascolto per due settimane da domani. Questa la decisione del cda di Auditel, svoltosi in mattinata, dopo la divulgazione di alcuni nomi del panel. Secondo quanto riporta l’Ansa, la società continuerà nella rilevazione dati, ma i risultati verranno riservati solo alle emittenti. Nei prossimi mesi verrà sostituito l’attuale campione, proseguendo contemporaneamente nel processo di allargamento del numero di famiglie fino ad arrivare un totale di 15.600. Dalla società di rilevazione fanno inoltre sapere che questo periodo verrà utilizzato per approfondire con il proprio comitato tecnico tutti gli aspetti metodologici con “un’accurata serie di verifiche a tutela dell’impegno di trasparenza e affidabilità.”
Altrettanto interessante è l’elaborazione dei dati Auditel prospettata da DataMediaHub circa il trend ufficiale dell’audience fatto registrare dai telegiornali serali dal 2005 al 2014. Il grafico parla chiaro; in campo economico per simili risultati si va in bancarotta.
“Stop alla diffusione dei dati di ascolto per due settimane da domani. Questa la decisione del cda di Auditel, svoltosi in mattinata, dopo la divulgazione di alcuni nomi del panel. Secondo quanto riporta l’Ansa, la società continuerà nella rilevazione dati, ma i risultati verranno riservati solo alle emittenti. Nei prossimi mesi verrà sostituito l’attuale campione, proseguendo contemporaneamente nel processo di allargamento del numero di famiglie fino ad arrivare un totale di 15.600. Dalla società di rilevazione fanno inoltre sapere che questo periodo verrà utilizzato per approfondire con il proprio comitato tecnico tutti gli aspetti metodologici con “un’accurata serie di verifiche a tutela dell’impegno di trasparenza e affidabilità.”
Altrettanto interessante è l’elaborazione dei dati Auditel prospettata da DataMediaHub circa il trend ufficiale dell’audience fatto registrare dai telegiornali serali dal 2005 al 2014. Il grafico parla chiaro; in campo economico per simili risultati si va in bancarotta.
2.c Digitale + Auditel: abbinamento che oggi ha senso come l’accoppiata PC + Calcolatrice.L’Auditel
è un antiquato sistema di rilevamento statistico applicato ad un
piccolo insieme di persone ben consapevoli del loro ruolo, ed in quanto
tale denota un conclamato vizio originario: Se studi un ristretto
sistema sociale composto da individui consapevoli del tuo studio,
automaticamente lo stai alterando. Lo stesso discorso vale in etologia.
Bisogna considerare che nel tempo della tanto strombazzata ‘rivoluzione digitale’ sarebbe un gioco da ragazzi computare e rivelare in tempo reale le percentuali esatte di audience televisiva di un’intera nazione attraverso un semplice meccanismo di rilevazione ed una informativa sulla privacy da sottoporre ad ogni utente televisivo, simile alle condizioni (spesso molto più invasive) che qualsiasi utente di smartphone accetta per scaricare un’applicazione.
Tutto ciò solleva ulteriori perplessità. Ci si chiede – infatti – come mai le aziende che pagano fior di quattrini per pubblicizzare i loro marchi attraverso le più seguite trasmissioni televisive, continuino ad accettare che l’audience sia rilevata su un campione intrinsecamente inattendibile, e poi comunicato in differita, quando esistono i mezzi per rilevare i dati integralmente e renderli pubblici in tempo reale.
Bisogna considerare che nel tempo della tanto strombazzata ‘rivoluzione digitale’ sarebbe un gioco da ragazzi computare e rivelare in tempo reale le percentuali esatte di audience televisiva di un’intera nazione attraverso un semplice meccanismo di rilevazione ed una informativa sulla privacy da sottoporre ad ogni utente televisivo, simile alle condizioni (spesso molto più invasive) che qualsiasi utente di smartphone accetta per scaricare un’applicazione.
Tutto ciò solleva ulteriori perplessità. Ci si chiede – infatti – come mai le aziende che pagano fior di quattrini per pubblicizzare i loro marchi attraverso le più seguite trasmissioni televisive, continuino ad accettare che l’audience sia rilevata su un campione intrinsecamente inattendibile, e poi comunicato in differita, quando esistono i mezzi per rilevare i dati integralmente e renderli pubblici in tempo reale.
4.b I media mainstream sono schiavi dei servizi segreti, ed i telespettatori ora lo sanno.Udo
Ulfkotte, giornalista tedesco ed ex editore del quotidiano Frankfurter
Allgemeine Zeitung, si è riconciliato con se stesso confessando in un
libro bomba – naturalmente inedito in Italia – come la CIA corrompa e
soggioghi i media americani ed europei affinché eseguano ordini del
giorno propagandistici pro USA ed UE.
“Udo Ulfkotte confessa di essere stato per 17 anni nient’altro che una marionetta nelle mani degli USA, di essere stato manipolato dalla CIA. Racconta di aver ottenuto servigi su servigi, piaceri, abbondanti ricompense e premi per aver deciso di scrivere a favore degli Stati Uniti. Sono 321 i nomi di tedeschi che portano avanti una propaganda filo statunitense. Ovviamente anche giornalisti di altri Paesi Europei sono coinvolti in questo scandalo, soprattutto inglesi e italiani. Ulfkotte paragona il sistema, marcio e corrotto, a una tela di ragno. Mette in tavola cifre: un giornalista italiano può ricevere anche 20000 dollari per schierarsi dalla loro parte.(…) Se avesse scritto a favore della Cina, della Russia o di qualunque altra nazione nemica del suo padrone, sarebbe stato tagliato fuori dal mondo giornalistico.”
“Udo Ulfkotte confessa di essere stato per 17 anni nient’altro che una marionetta nelle mani degli USA, di essere stato manipolato dalla CIA. Racconta di aver ottenuto servigi su servigi, piaceri, abbondanti ricompense e premi per aver deciso di scrivere a favore degli Stati Uniti. Sono 321 i nomi di tedeschi che portano avanti una propaganda filo statunitense. Ovviamente anche giornalisti di altri Paesi Europei sono coinvolti in questo scandalo, soprattutto inglesi e italiani. Ulfkotte paragona il sistema, marcio e corrotto, a una tela di ragno. Mette in tavola cifre: un giornalista italiano può ricevere anche 20000 dollari per schierarsi dalla loro parte.(…) Se avesse scritto a favore della Cina, della Russia o di qualunque altra nazione nemica del suo padrone, sarebbe stato tagliato fuori dal mondo giornalistico.”
5.b I media mainstream mentono in modo così evidente da ispirare vere e proprie odi di disprezzo.
6.b Editoria in agonia.Alla crescita
esponenziale del seguito ottenuto delle voci indipendenti è corrisposto
un crollo verticale nel campo dell’editoria, sia in Italia con
Mondadori, Rcs e Sole 24Ore in grave crisi, che praticamente in tutti i
paesi del blocco globalizzato.
Conclusione: non ricascarci.Occorre imparare
dagli errori commessi, e smettere di riporre piena fiducia
nell’informazione, sia essa mainstream o alternativa. Il web non è la
Voce della Verità, come non lo sono mai stati giornali e televisione. Un
tempo la TV era più attendibile, ma non appena conquistò la fiducia
della gente fu sfruttata per diffondere disinformazione e manipolare le
emozioni degli utenti. Anche il web lentamente, progressivamente, sta
cambiando, purtroppo non in meglio. Attenzione.
http://www.disinformazione.it/crollo_media.htm
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