L’acqua del rubinetto
Ricca di calcio che viene assorbito e non fa male ai reni. Piena di utili sali minerali. Sicura anche grazie a controlli crescenti, nuove norme e nuovi depuratori. Ecco perché non bisogna diffidare dell’acquedotto
SIAMO ATTENTISSIMI a quello che mangiamo, ma spesso ci dimentichiamo di bere. Quando si parla di bere si intende ovviamente l’acqua. Non solo perché sta alla base delle principali piramidi alimentari del mondo. Ma anche per evitare inutili calorie aggiuntive di altri tipi di bevande. E non vanno bene per idratarsi neanche té o caffè, che contengono sostanze nervine. Ma la novità è che, come indica un sondaggio reso noto nel giorni scorsi per il World Water Day 2017, gli italiani scelgono sempre più l’acqua del rubinetto: il 44% dice no alle minerali.
Quindi acqua. Circondata da tante false credenze. Non bere durante i pasti, l’acqua di rubinetto fa venire i calcoli renali, bere troppo fa ingrassare, l’acqua gassata fa male. E poi l’acqua light, come se ce ne fosse una che invece non lo è. O – vista e fotografata negli Stati Uniti – l’acqua colesterol free. «Bere durante il pasto favorisce semmai la digestione precisa Laura Rossi, specialista in Scienza dell’alimentazione al Crea – e l’acqua non fa certo ingrassare, né dimagrire. Così come non c’entrano nulla i calcoli renali, che seguono altri meccanismi di formazione. E invece il calcio dell’acqua è assorbito come quello del latte. Scegliere dunque le acque con poco calcio, o le oligominerali in genere, è incongruo e senza senso. Come scegliere un alimento impoverito ».
Quanto? Ma quanto bere? La soglia minima è di un litro e mezzo, otto bicchieri al giorno, e con le temperature in aumento e una maggiore sudorazione, anche qualcosina in più. Hanno un fabbisogno maggiore le donne in gravidanza e quelle che allattano. Soltanto chi ha gravi disfunzioni renali deve consultare il medico sulle quantità giuste. Per il resto l’intossicazione da acqua è praticamente impossibile, visto che bisognerebbe bere – puntualizza Rossi – 5 litri in 2-3 ore.
La scelta. Per la scelta dell’acqua, va benissimo l’acqua di rubinetto, che ha tanti vantaggi: è economica, comoda, sicura. E, quasi sempre, ha un sapore gradevole. Inoltre, è strettamente controllata. E probabilmente lo sarà anche di più grazie al Water Safety Plan (Wsp), un progetto pilota che prevede un maggior numero di controlli, prelievi e parametri per poter mappare i rischi e garantire quindi più sicurezza e trasparenza all’acqua del rubinetto. Wsp, in realtà, è stato introdotto dalla normativa europea e sarà presto obbligatorio in tutti gli stati. E permette – sulla base della valutazione dei rischi – di scegliere quali parametri monitorare con più frequenza, o anche come estendere la lista di sostanze da controllare in caso di preoccupazioni di salute pubblica.
L’Italia. In Italia il gruppo Cap, gestore del servizio idrico della città metropolitana di Milano, insieme all’Istituto Superiore di Sanità, è stato il primo a cominciare, con un sofisticato sistema statistico che prevede i possibili rischi, e sonde e analizzatori che controllano i parametri di potabilità in tempo reale. Superando il tradizionale sistema basato su prelievi e analisi.
L’acqua nel rubinetto. Un esempio di buona pratica che debutta ai rubinetti delle scuole di tre Comuni (Legnano, Cerro Maggiore e San Giorgio) che utilizzano l’acqua in mensa: in tutto 24 punti di erogazione. Con controlli crescenti e puntuali dall’origine, in base alle caratteristiche della falda e del territorio. «Il valore aggiunto di questo sistema – spiega Luca Lucentini, esperto Acque potabili ed interne dell’Istituto Superiore di Sanità – è che si passa a individuare il pericolo di contaminazione dall’ambiente da cui l’acqua arriva, per intercettarlo e tenerlo sotto controllo. È infatti fondamentale esaminare le criticità ambientali delle zone circostanti alla falda, per intervenire immediatamente ».
La qualità. L’85% dell’acqua che esce dai nostri rubinetti arriva da falda sotterranea. «A volte sono le stesse falde da cui attingono i produttori di acque minerali – precisa Lucentini – acque di ottima qualità. Il restante 15% arriva invece da acque di superficie, come laghi e invasi, o da dissalazione. Qualitativamente queste hanno un minor tenore di minerali e, avendo una contaminazione antropica maggiore, necessitano di trattamenti di potabilizzazione più spinti. Trattamenti chimico- fisici, come per esempio la filtrazione attraverso un letto di sabbia, che rimuovono le sostanze indesiderate. Ovviamente cambia anche il sapore, e infatti ogni città ha un’acqua di diversa composizione e gusto differente. Ma la qualità è uguale». Insomma, se vi piace il sapore dell’acqua del vostro rubinetto, non esitate a berla.
fonte: http://www.repubblica.it/salute/2017/04/15/news/io_mi_bevo_l_acqua_del_rubinetto-162724894/?ref=fbp5
Spiacente ma non sono d'accordo. L'acqua del rubinetto, prima di arrivare alla nostra casa, spesso attraversa tubazioni antiche anche di oltre 50 anni. Alcune vecchie tubazioni sono fatte ancora di piombo che lentamente rilascia i suoi composti per non parlare dello zinco. Se notate che nel filtro del rubinetto si depositano dei sassolini, (e succede quasi in tutti i rubinetti tanto da impedire il normale flusso) provate ad immaginare le particelle più piccole che non vengono filtrate e che noi ingeriamo, inoltre attenzione al troppo calcio, spesso origine di calcoli renali. Per chi voglia approfondire l'argomento acqua consiglio di leggere i libri di Arnold Ehret https://www.arnoldehret.it/
RispondiEliminad'accordo con chi mi ha preceduto inoltre consiglio di leggere:
RispondiEliminasostanze chimiche nell'acqua del rubinetto:
https://www.thelivingspirits.net/rt-sostanze-chimiche-nellacqua-del-rubinetto-che-causano-cancro-e-morti-in-tutta-europa/
https://www.thelivingspirits.net/rt-sostanze-chimiche-nellacqua-del-rubinetto-che-causano-cancro-e-morti-in-tutta-europa/
RispondiEliminahttps://www.thelivingspirits.net/rt-sostanze-chimiche-nellacqua-del-rubinetto-che-causano-cancro-e-morti-in-tutta-europa/
RispondiEliminawww.quantagentecredeaimediapuntoit!io bevo l'acqua del rubinetto che non sarà mai meno cancerogena del cibo che mangio o dell'aria che respiro.
RispondiEliminaL'acqua non è uguale in tutte le zone, in certe regioni ci sono ancora le tubature in amianto, o hanno tanto calcare da distruggere le resistenze delle caldaie dei ferri da stiro e macchine da caffè in breve tempo. Per bere l'acqua del rubinetto, in certe zone, è saggio dotarsi di un depuratore ad osmosi inversa.
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