Il “lockdown 2” sarà a macchia di leopardo: divide et impera

Ad oggi ci sono 53 persone ricoverate in terapia intensiva (solo +9 dal minimo storico di fine luglio che è stato di 41) e 6 morti (mai così pochi dal 22 febbraio). Su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Durante il picco di fine marzo/inizi di aprile, in piena Fase1, abbiamo avuto circa 4.000 persone ricoverate in terapia intensiva. Oggi ne abbiamo 53. Certo, è aumentato di parecchio in questo periodo il numero dei contagiati (anche per effetto dell’aumento esponenziale dei tamponi effettuati), ma se non si muore più come prima e non si finisce più in terapia intensiva come in passato, a che servono nuovi lockdown? Anche perché – ad oggi – i posti letto in terapia intensiva sono più di 11.000 (i primi di marzo erano 5.000). E per di più sono state scoperte la cura del plasma ed altre terapie che a metà marzo non si conoscevano ancora.

Il virus ha fatto 36.000 morti e danni economici devastanti – chi nega ciò è un cretino -, ma ora è diventato uno strumento di governo utile a conservare il potere e a reprimere le libertà fondamentali.

Esiste nel Paese un partito trasversale favorevole al lockdown2, un esercito di garantiti che non vede l’ora di tornare a sedersi sul divano, in smart-working, ad abbaiare contro i runner solitari sulla spiaggia, ad autolamentarsi e a puntare il dito contro l’untore di turno. Nuovi Gian Giacomo Mora sono pronti ad essere bersagliati. Ai garantiti si unisce l’esercito dei virologi da passerella, sostenuti da un Comitato tecnico-scientifico che ha trovato nell’epidemia permanente la ragione della propria visibilità politica e professionale: lo stato terapeutico permanente per poter continuare ad esercitare il potere.


Ma state tranquilli, governo e comitato tecnico-scientifico conoscono benissimo la regola del “divide et impera“: non ci sarà più un lockdown valevole per tutto il territorio nazionale, ma mini-lockdown a macchia di leopardo. Ora in questa regione o provincia, poi in quell’altra, e così via. In tal modo ciascuno spererà sempre di non essere il prossimo, e sarà disposto a bastonare gli untori. Lotta e divisione tra poveri.

Andrà così, perché solo così il potere potrà auto-conservarsi e reprimere le libertà fondamentali. Lo stato terapeutico, il terrore sanitario permanente. È la regola di sopravvivenza del neoliberismo: sopravvivere non alle crisi, ma sulle crisi: 2001 crisi terrorismo internazionale; 2008 crisi economica mondiale; 2020 crisi sanitaria globale.

Avrò sicuramente torto, ma il dubbio lasciatemelo sollevare.

Giuseppe PALMA

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