Si parla tanto di riforme delle pensioni e molti pensionati o lavoratori prossimi alla fine del loro percorso lavorativo combattono per mantenere i loro diritti acquisiti o per migliorare i loro livelli pensionistici. Ma c’è qualcuno che sta davvero peggio di tutti loro e di cui nessuno al momento si occupa. Si tratta dei giovani, di chi ha circa 30 anni o anche meno, di chi inizia a lavorare talvolta prendendo meno di 500 euro la mese o di chi, e già deve considerarsi fortunato, lavorerà per quasi tutta la vita a mille euro al mese. Per loro la pensione resterà un miraggio e facendo una stima risulta che probabilmente se andranno in pensione lo faranno a 75 anni inoltrati e con cifre comunque molto basse. E’ lo stesso presidente dell’Inps Tito Boeri a spiegare la situazione: “C‘è una penalizzazione molto forte dei giovani e dato il livello della disoccupazione giovanile che colpisce la generazione più istruita di sempre rischiamo di avere delle intere generazioni perdute all’interno del nostro Paese. Noi invece abbiamo bisogno di quel capitale umano. Abbiamo voluto studiare una generazione che può essere indicativa – ha spiegato il presidente dell’Inps – quella del 1980 e abbiamo ricostruito l’estratto conto previdenziale. Abbiamo preso in considerazione i lavoratori dipendenti, ma anche gli artigiani, persone che oggi hanno 36 anni e che probabilmente a causa di episodi di disoccupazione vede una discontinuità contributiva di circa due anni. Due anni senza contributi. Ora se la generazione 1980 dovesse andare in pensione con le regole attuali che prevedono i 70 anni, con l’interruzione contributiva registrata ci andrà dopo due-tre o anche cinque anni perché non ha i requisiti minimi”. I calcoli li fa il Corriere della Sera e sono davvero preoccupanti. Un 30enne con uno stipendio di mille euro netti al mese andrà in pensione di vecchiaia nel 2056 con un assegno mensile di 1.029 euro. Si tratta tra l’altro di circa 400 euro in meno rispetto alle stime che l’Inps ha mandato a casa nella famosa busta arancione. Stime che non tenevano conto dell’andamento realistico del Pil.
F.B.
http://www.direttanews.it/2016/04/19/giovani-senza-pensione-si-lavorera-ai-75-anni/
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