Vogliamo dirvi, chiaramente, perché la Germania vuole imporre l’applicazione del MES e quindi mostravi come un giornale sia disposto a raccontare una marea di palle, pur di portare acqua al mulino dei propri padroni.
Perché c’è la corsa a voler imporre il MES all’Italia? Il motivo è banale. Il MES, anche quello “Light”, permetterà di porre l’Italia sotto una tutela di bilancio da parte della UE e quindi, quando ci sarà la possibilità di accedere al Recovery Fund, non sarà possibile per l’Italia sfruttarlo nella misura in cui ne avrebbe bisogno. Il combinato disposto del MES “Light” e del Recovery Fund farà si che, sotto la stretta disciplina di bilancio del MES, anche Light, l’Italia sarà costretta a “Riforme ed austerità”, termini che già state sentendo ora, e quindi non potrà accedere a parità di condizioni al Recovery Fund, lasciandolo a Francia e Germania. Questo a conferma che il Recovery Fund è un costrutto quasi esclusivamente a vantaggio di Germania e Francia, al limite per la Polonia, che necessitano di una profonda riconversione industriale, ma l’Italia ne verrà quasi esclusa. Nello stesso tempo però noi pagheremo il Recovery Fund, sia tramite le nuove “Tasse europee”, sia tramite i contributi diretti dello stato.
Il MES Light è “non condizionale” e non richiede controlli? BALLE. Lo abbiamo già scritto tempo fa su Scenari Economici, riprendendo direttamente la lettera di Dombrovskis sul MES Light. La lettera infatti cita esplicitamente l’applicazione dell’art 14 del regolamento europeo 472/2003, che specificamente afferma: “Uno Stato membro può essere soggetto a sorveglianza post-programma finché non avrà rimborsato almeno il 75 % dell’assistenza finanziaria che ha ricevuto da uno o più altri Stati membri, dal MESF, dal MES o dal FESF. Qualora esista un rischio perdurante per la stabilità finanziaria o per la sostenibilità di bilancio dello Stato membro interessato, il Consiglio, su proposta della Commissione, può prorogare la durata della sorveglianza post-programma. La proposta della Commissione si considera adottata dal Consiglio a meno che il Consiglio stesso decida, deliberando a maggioranza qualificata, di respingerla entro dieci giorni dall’adozione della stessa da parte della Commissione”.
La sorveglianza c’è, scritta nero su bianco, poche balle. Questo strumento di sorveglianza servirà a due scopi:
evitare che possiamo fare concorrenza a Francia e Germania sui fondi del Recovery Fund, perché ci sarà impedito l’accesso a qualsiasi fonte di finanziamento sotto il controllo finanziario;
porre il prossimo governo eletto sotto stretta tutela del MES e quindi annullare la democrazia in Italia, sostituendola con una tecnocrazia europea.
Le vie d’uscita sono tre:
immediatamente NON utilizzare il MES, ma emettere BTP se necessari per le spese sanitarie. Il fatto che il risparmio dell’uno per cento sia fatto passare come essenziale per questo tipo di decisione mostra come il MES sia solo uno strumentale pretesto per schiacciare il popolo italiano;
la soluzione definitiva e radicale sarebbe l’uscita dall’Unione europea, o per lo meno dall’area Euro, con la ripresa di una politica monetaria e fiscale indirizzata al benessere interno;
la soluzione più mediata e di transizione sarebbe un governo “NON zerbino” di Bruxelles e Berlino e che non abbia remore nel porre veti, anche molto duri, ogni qual volta venissero poste simili questioni che ledono l’interesse nazionale.
Il problema è che quando il principale quotidiano nazionale permette ad un laureato in lettere di dire delle BALLE sul MES in prima pagina, tanto per compiacere il segretario di un partito servetto di Berlino, allora perdete la speranza e sperate o nell’asteroide o nella rivoluzione…
Articolo di Leoniero Dertona
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