Come denuncia eticadigitale.org, che ha diffuso la notizia, l’accesso ai dati è “mirato a rilevare pattern che puntano a possibili concreti elementi di sospetto di abuso di minori senza la possibilità di dedurre la sostanza del contenuto”. Come fa notare il sito, c’è da chiedersi se tutto questo può davvero garantire la privacy? “Solleviamo dubbi sul se un’implementazione di ciò possa essere effettivamente rispettosa della privacy (il flusso dati va comunque scansionato), ma il regolamento, nel testo, non lascia carta bianca all’esame dei messaggi”.
Grande fratello UE: accesso a mail, chat e messaggi, i dubbi
E poi: “L’intelligenza artificiale non fa miracoli. Mezzi che crediamo quasi magici come Alexa o l’AI visiva di Google non imparano da sole, bensì dietro hanno persone in pessime condizioni lavorative nel primo caso, e voi stessi nell’altro. Ma ancora più importante, queste intelligenze sbagliano, di continuo. Come distinguerebbero, per esempio, una foto di un minore in costume scattata in vacanza dai genitori, dalla stessa usata in un contesto pedopornografico?”.
Terzo, “cosa ne sarà delle chat e mail crittografate? Crittografato vuol dire che il contenuto non è accessibile neanche all’azienda fornitrice del servizio stessa, ergo non è analizzabile da niente e nessuno se non dai diretti interessati. Si passerà all’abolizione della crittografia in nome dei bambini? Questo è un terreno fertile per ulteriori derive autoritarie. Oggi la scusa sono i bambini, ma domani?”. Chiediamocelo. E protestiamo. E andiamocene da questa Ue: ItalExit! https://www.ilparagone.it
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