E qui si è diretto a tutta velocità l’incrociatore “Maresciallo Ustinov”, una delle più grandi unità da combattimento della flotta russa. E’ un’altra faccia della prova di forza che sta spingendo sempre più il mondo sull’orlo della guerra. La “Truman” con i suoi sessanta cacciabombardieri in grado di raggiungere il Mar Nero è una pedina chiave del dispositivo statunitense in Europa. Mosca vuole tenerla sotto pressione, mettendogli davanti un incrociatore armato di sedici missili a lungo raggio chiamati “killer di portaerei”.
Da Sigonella sono partiti i ricognitori Boeing E-8 Poseidon dell’Us Navy, che da ieri sera hanno continuato a pattugliare questa zona di mare di fronte alla Calabria, disegnando sugli schermi degli spotter – tra cui ItalMilRadar che ha analizzato queste operazioni – le tracce di un vero inseguimento. Come riporta La Repubblica, non è chiaro se l’obiettivo fosse l’incrociatore – lungo oltre 180 metri – o un sottomarino classe Kilo, il battello più moderno e insidioso del Cremlino dotato di missili ipersonici d’ultima generazione. Questa mattina la sfida è ripresa, con un nuovo decollo dei Boeing dalla Sicilia per perlustrare le onde. E due jet misteriosi – probabilmente F-18 decollati dalla Truman – si sono riforniti nel cielo da una cisterna volante dell’Aeronautica italiana, sorvolando la stessa aerea. Nelle prossime ore la situazione si farà ancora più complessa. La Nato inizia infatti un’esercitazione anti-sommergibili in una zona immediatamente più a sud, con la presenza di undici navi e quattro sottomarini di tutta l’Alleanza, mentre intanto tutto il Mar Mediterraneo è attraversato da pericolosi mezzi da guerra. Insomma, scena che i più ad oggi hanno visto solo nei film, ma oggi rappresentano la verità.
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