Bologna - Il premio Nobel per la Medicina, Luc Montagnier, rilancia la connessione tra vaccini e autismo. Ed è subito polemica. Secondo il biologo francese, le vaccinazioni - se somministrate contemporaneamente ad anti-infiammatori - potrebbero avere "effetti deleteri sul cervello" del lattante, scatenando "l'insorgenza dell'autismo". "E' un discorso senza senso, non c'è alcuna evidenza, su temi così delicati bisognerebbe essere piu' cauti", avverte Gianni Rezza, capo del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità.
"Molti genitori non hanno più fiducia nelle vaccinazioni" perché "talvolta c'è una correlazione temporale tra il vaccino e i sintomi legati all'autismo. Questo non significa una correlazione di causa-effetto ma i vaccini, insieme ad altri elementi, possono essere fattori scatenanti di situazioni pre-esistenti" legate all'autismo, ha spiegato Montagnier durante una lectio magistralis tenuta a Bologna in occasione del 42esimo congresso dell'Associazione nazionale dei medici delle direzioni ospedaliere.
"Non bisogna fare le vaccinazioni - ha suggerito il biologo francese - quando nel bambino sono presenti altre infezioni". In questo contesto, l'ipotesi avallata dallo scienziato è che "l'aggiunta di elementi anti-infiammatori nel lattante possa avere effetti deleteri nel cervello quindi, probabilmente, scatenare l'insorgenza dell'autismo". Una circostanza, che sempre secondo il medico, può essere associata alle vaccinazioni "perché con l'insorgenza della febbre il pediatra consiglia l'utilizzo di anti-infiammatori".
"Parlare di correlazione tra vaccini e autismo o di correlazione tra anti-infiammatori, vaccino e autismo, senza portare alcuna documentazione scientifica a sostegno, mi fa pensare che Luc Montagnier forse abbia bisogno di sottoporsi lui a una valutazione neurologica e non i bambini vaccinati", commenta all'AGI Susanna Esposito, direttrice dell'Unità di pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico dell'Università degli studi di Milano e presidente Waidid (Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici).
"Le affermazioni del Nobel infatti non hanno alcun fondamento scientifico e mi lasciano alquanto perplessa", ribadisce Esposito. "In primo luogo, evidenziamo ancora una volta che non c'è alcuna associazione tra i vaccini e l'autismo, come hanno dimostrato ormai numerosissimi studi sull'argomento. E né tantomeno ci sono dati scientifici che suggeriscono un'eventuale correlazione tra infezioni preesistenti, uso di anti-infiammatori, vaccino e autismo. E' un dato di fatto che il bambino non va vaccinato se ha la febbre, ma non per timore che sviluppi l'autismo, ma solo per eventuali problematiche legate all'interpretazione della persistenza della febbre".
"Montagnier dovrebbe portare prove, studi, evidenze scientifiche. E su quello che dice non c'è alcuna evidenza, niente", sottolinea l'infettivologo Rezza. "Lui parla di 'associazioni temporali' - attacca il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Iss, interpellato dall'AGI - ma è un discorso senza senso. E' come dire che se io, dopo aver fatto il vaccino, esco e vengo investito dal tram la colpa è del vaccino. Credo che tutti possono dire ciò che vogliono, anche se non ci sono evidenze scientifiche, come in questo caso, ma su temi così delicati che hanno importanti risvolti sulla vita delle persone bisognerebbe essere piu' cauti".
Professore presso l'Istituto Pasteur, presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell'Aids, Montagnier ha scoperto nel 1983 il virus dell'HIV, insieme ai ricercatori Françoise Barré-Sinoussi e al Robert Gallo. Nel 2008 è stato insignito del Nobel per la Medicina.
(AGI)
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