Farmaci antitumorali venduti in Italia ad un prezzo superiore del 1500% rispetto ad altri paesi. L’UE fa finta di nulla

In Italia molti farmaci antitumorali vengono venduti a un prezzo superiore del 1.500% rispetto ad altri Paesi. È vergognoso che nessuno faccia nulla per vederci chiaro.

La Commissione europea non vuole indagare sugli affari non troppo chiari delle multinazionali farmaceutiche. L’inspiegabile bandiera bianca è stata annunciata in una risposta all’interrogazione presentata da Piernicola Pedicini ed Eleonora Evi (M5S). In Italia certi farmaci antitumorali vengono venduti a un prezzo superiore del 1.500% rispetto ad altri Paesi. È vergognoso che si speculi sulla pelle dei cittadini e che non si faccia nulla per andare fino in fondo. La salute dei cittadini è un diritto fondamentale!

Di seguito l’interrogazione parlamentare sopra citata.

di Piernicola Pedicini ed Eleonora Evi, Efdd – Movimento 5 Stelle Europa.

“Aumento ingiustificato fino al 1.500% del costo di alcuni importanti farmaci salva-vita e antitumorali distribuiti in Italia. Sull’importante questione, la Commissione europea ha risposto a una interrogazione che abbiamo presentato. Abbiamo chiesto di intervenire valutando l’eventuale apertura di una procedura di indagine che potesse mettere fine alla gravissima violazione commessa in Italia dalla multinazionale francese Aspen Pharma: lo scorso mese di ottobre l’Autorità antitrust italiana aveva multato Aspen Pharma per 5 milioni di euro per aver abusato della sua posizione dominante e per aver fissato prezzi esorbitanti per vari farmaci salva-vita e antitumorali.


Nella risposta, la Commissione Ue, pur ammettendo di condividere la decisione dell’Antitrust italiana di infliggere la multa ad Aspen Pharma, ha fatto sapere che “a prima vista non sembra suffragare l’utilità di un’eventuale indagine della Commissione sulle questioni cui si fa riferimento. Tuttavia, un’eventuale indagine deve necessariamente essere effettuata caso per caso tenendo conto di tutti i fatti e le circostanze pertinenti”.

La risposta, ovviamente, non ci soddisfa e appare ambigua e contraddittoria, perché la Commissione, nonostante sia responsabile del monitoraggio delle pratiche concorrenziali nel settore farmaceutico degli Stati membri, dichiara che non intende avviare un´eventuale indagine, senza aver prima acquisito le informazioni necessarie dall’Italia, e poi perché risulta alquanto strano che prima afferma di essere d’accordo con l’antitrust italiana e poi sostiene che non ci sono elementi per aprire un’indagine.

Atteggiamenti come questi, su tematiche così importanti, allontanano le Istituzioni europee dai problemi reali dei cittadini e fanno aumentare la sfiducia verso Bruxelles. Non ci fermeremo e continueremo ad occuparsi della questione utilizzando tutti gli strumenti e le possibilità di denuncia di cui dispone. Va aggiunto che nella risposta, la Commissione ha anche sostenuto che spetta alla Ue monitorare i settori economici, compreso quello farmaceutico, per quanto riguarda le pratiche anticoncorrenziali. Pertanto, possibili abusi di posizione dominante da parte di un’impresa nel settore farmaceutico rientrano nell’ambito di intervento della Commissione ai sensi dell’articolo 102del trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.

Fonte: M5S Europa

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