Lo zucchero è un veleno: da 50 anni l’industria paga i ricercatori per negarlo

Per oltre 50 anni le industrie del settore hanno corrotto i ricercatori per tenere nascosta la nocività dello zucchero sulla salute umana.
La notizia è di quelle che dovrebbe conquistare la prima pagina dei giornali, scatenare inchieste, provocare reazioni politiche e una riflessione finalmente approfondita sulle conseguenze della commistione di interessi tra ricerca scientifica e industria, ma – ce ne stupiamo poco – nei giornali si sta risolvendo la questione con un articolo e in tivù non se ne fa nemmeno menzione.

Eppure è tutto provato. Alcuni documenti scoperti da un ricercatore della University of California di San Francisco (e pubblicati sul magazine Jama Internal Medicine) hanno rivelato che per oltre 50 anni gli studi sui problemi cardiaci prodotti dall’abuso di zucchero vennero pilotati dalla “Sugar Research Foundation”, cioè l’associazione scientifica creata e finanziata dalle maggiori aziende internazionali del settore.

I documenti trovati dimostrano che la fondazione, oggi diventata “Sugar Association”, corruppe tre ricercatori di Harvard per pubblicare un’analisi sullo zucchero e sui grassi in rapporto alla salute del cuore. Era il 1967 e ognuno dei tre studiosi ricevette circa 50.000 dollari. I ricercatori furono così convinti ad affermare nella ricerca che la causa delle malattie cardiovascolari non era lo zucchero (come in realtà avevano scoperto), bensì i grassi saturi.

Un caso di cinquant’anni fa, ma che come ha dimostrato il New York Times in un articolo rappresenta un malcostume ancora ampiamente diffuso. Proprio il quotidiano scoprì che la Coca-Cola Company aveva finanziato, appena un anno fa, con milioni di dollari ricerche ancora una volta tese a minimizzare i rischi cardiovascolari degli zuccheri, mentre lo scorso giugno un’inchiesta dell’Associated Press ha dimostrato che alcune industrie alimentari avevano finanziato uno studio volto a dimostrare che i bambini che mangiano caramelle pesano meno degli altri.

Decenni di corruzione delle ricerca che hanno portato conseguenze che durano ancora oggi. Per anni ci hanno convinti che fosse essenziale evitare i grassi saturi nei cibi, sottostimando i pericoli apportati dagli zuccheri e permettendo senza remore la diffusione di cibi con contenuti ampiamente sopra i limiti di guardia. Un abuso del quale la scienza ufficiale inizia a mettere in luce le conseguenze solo oggi.

Secondo le linee guida pubblicate dall’Organizzazione mondiale della sanità ogni persona non dovrebbe superare la soglia dei 25 grammi di zuccheri composti al giorno, mentre i bambini sotto i due anni non ne dovrebbero assumere affatto. In Italia, bambini compresi, ci attestiamo a una media di 87 grammi al giorno, mentre nel resto di Europa si arriva a sfiorare i 100 (97 grammi di media). Un abuso che, ora lo sappiamo, già 50 anni fa sapevano essere nocivo, ma che ci hanno nascosto.

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