L’offensiva russa sconvolge i piani di Washington sull’Ucraina

25/02/2022 - di Luciano Lago


Una guerra in Europa cambia l’ordine internazionale e segna un nuovo assetto in Europa.

L’offensiva russa in Ucraina, come primo effetto ha smantellato la piattaforma di attacco contro la Russia installata nel paese dagli anglo USA e questo sta mandando in bestia il Dipartimento di Stato di Washington. Gli americani sono stati colti di sorpresa, prevedevano un attacco ma non si aspettavano una offensiva così generalizzata e precisa sui punti nevralgici dell’Ucraina, possibilmente programmata sulla base di un piano preciso dell’intelligence di Mosca.

L’Occidente Atlantista in modo compatto condanna l’operazione militare iniziata dalla Russia in Ucraina per proteggere le repubbliche secessioniste del Donbass, la cui sovranità era stata riconosciuta dalla Russia nei giorni precedenti.


Washington, Londra, Bruxelles e le altre capitali occidentali indicano questa come una invasione anche se in realtà gli obiettivi della Russia sono diversi e differenziati rispetto alla prospettiva di una occupazione dell’Ucraina. Lo scopriranno più in avanti gli occidentali quando meno se lo aspettano. L’elemento sorpresa è un fattore tipico nella strategia di Putin.


Tutta la campagna di propaganda anglo USA ripresa dai media in modo ossessivo, indica Putin come il nuovo tiranno che riporta l’Europa ai tempi degli anni 1940 e vuole cambiare a suo arbitrio la cartina geografica d’Europa. Il processo è quello classico di “Hitlerizzazione” di Putin per presentare il premier russo come il “tiranno pazzo” ed imprevedibile che attenta all’ordine internazionale.

Peccato che l’Occidente atlantista abbia la memoria corta e si sia scordato delle proprie guerre, delle proprie aggressioni contro paesi sovrani, a partire dalla guerra contro la Serbia del 1999 e il sostegno alla secessione del Kosovo, visto che quella era considerata una “secessione buona” perchè conforme alle finalità geopolitiche degli USA in Europa.

L’operazione speciale fatta dalla Russia nel Donbass ed in Ucraina è diventata una sorta di risposta di Mosca alla politica aggressiva degli Stati Uniti e della NATO nei confronti di altri paesi, tra cui Iraq e Jugoslavia.




Blocco NATO contro la Russia


Le guerre fatte dalla NATO contro l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia, la Somalia, con il loro carico di vittime e distruzioni, sono ancora una ferita aperta e gli Stati Uniti ed i loro alleati non hanno alcun titolo per accusare gli altri, la Russia, in questo caso, che reagisce all’accerchiamento della NATO ed al rischio di trovarsi con i missili nucleari puntati a cinque minuti di volo da Mosca.

La Russia reagisce in modo giusto o in modo sbagliato? E’ presto per dirlo ma non sono in molti a conoscere le strutture offensive che i russi hanno fretta di smantellare in Ucraina. Ci sono fra queste strutture i laboratori biologici militari che il Pentagono aveva installato in Ucraina. Quali esperimenti stavano facendo gli americani all’interno di questi laboratori? Nessuno lo sa con certezza ma il sospetto che fossero utilizzati per una potenziale guerra biologica è molto forte e questo ha spinto il Cremlino a muoversi per tempo.

L’Ucraina era una bomba a tempo destinata ad esplodere contro la Russia per conto dei suoi patrocinatori americani e della NATO che, al momento giusto, si lavano le mani e si ritirano lasciando gli altri (gli ucraini in questo caso) fare da carne da cannone e gli europei a subire le conseguenze di una guerra nel vecchio continente.

Non si può dire che questo non sia uno dei tanti capolavori fatti dalla politica statunitense, come gli altri precedenti in Afghanistan, in Iraq, in Libia e altrove. Se non lo è ancora, presto lo sarebbe diventato e la Russia di Putin si è mossa per impedire tutto questo.


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