“Macron è la peggior scelta per la Russia e per i francesi” – lo afferma Igor Ignatchenko il politologo russo, docente presso l’Academia russa del Presidente RANEPA un articolo pubblicato dal media russo Life. Nel suo articolo il politologo ripercorre i passaggi più eclatanti della biografia di Emmanuel Macron, in cui viene messa in risalto non solo una rusofobia palesata del candidato alla presidenza francese, ma anche la storia dei suoi legami con i poteri mondialialisti.
Durante il dibattito televisivo con gli altri candidati alla presidenza francese, trasmesso su TF1, Macron disse espressamente che non intende avvicinarsi alla Russia, tenendo conto dei legami che la Francia ha per anni sviluppato con gli Stati Uniti. Tali dichiarazioni potrebbero stupire poco coloro che hanno avuto modo di approfondire biografia del candidato. Negli anni 2008-2012 Macron ha lavorato presso la Rothschild & Cie Banque. Il clan di una delle famiglie più ricche del mondo è stata da lui conosciuta attraverso Jacques Atalli, membro del club di Bilderberg e primo dirigente della banca europea di ricostruzione e sviluppo. Ed è proprio grazie a Attali che Macron iniziò a lavorare con François Henrot– il braccio destro di David Rotchild.
Si scopre inoltre che Macron ha dei buoni contatti con gli ambienti dei democratici americani e con quelli mondialisti. Ha collaborato con la lobby americana che promuove gli interessi statunitensi in Europa. Nell’ambito di uno dei programmi di questo fondo intitolato “YoungLeaders” ha partecipato alle conferenze Francois Hollande e il dirigente della compagnia transnazionale АХА Group Andy De La Croix de Castries. Si tratta di un fondo creato nel 1976 per rinforzare i legami atlantici tra gli USA e la Francia. Il 7 settembre 2016 Macron ha partecipato a una delle conferenze del fondo, intitolando il proprio intervento “Il sogno americano è il sogno francese”. Di recente si è venuti a sapere grazie ai documenti di Wikileaks che Macron è stato in perenne contatto con i democratici americani durante la campagna elettorale negli Stati Uniti nel 2016. Nel 2015 Emmanuel Macron, insieme ai rappresentanti globalisti americani, ha organizzato una tavola rotonda a Parigi dedicata alle prospettive del globalizzazione invitando a parlare dei diritti civili i rappresentanti della più grande associazione LGBT americana. Nel 2014 invece ha partecipato al Bilderberg club su invito di Attali che disse “Macron ha tutti i talenti per diventare un presidente”.
Questi passaggi biografici messi in evidenza dal politologo Ignatchenko la dicono lunga sugli interessi che si celano dietro il candidato francese. Difficilmente si potrebbe dire che Macron rappresenti gli interessi del popolo francese, come torna difficile immaginare una distensione nei rapporti franco-russi nei caso della sua vittoria.
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