L’ITALIA DELL’EURO? PEGGIO CHE DOPO LE GUERRE MONDIALI. GRAZIE EUROPA!

Cari amici, ieri è stato pubblicato un interessante articolo su Libero nel quale venivano comparati i consumi pro-capite degli italiani in tre occasioni:
a cavallo della Grande Guerra (1913-1923);
a cavallo della Seconda Guerra Mondiale (1939-1949);
a cavallo dell’Euro e della Grande Crisi (2007-2017).

I risultati sono , letteralmente, devastanti, e ve li proponiamo:


L’indice dei consumi reali attuali è perfino più basso rispetto a quello del 1997, di venti anni fa? Cosa succede? Semplicemente non abbiamo più la lira. Come nota l’autore mentre negli anni 20 (sino a quota 90 di Mussolini) e nel dopoguerra vi fu una forte svalutazione, che aiutò fortemente la ripresa e la crescita dei consumi, ora non ci può essere, e la ripresa deve pasare per la svalutazione dei fattori produttivi, cioè per la depressione del costo del lavoro.

Attenzione che qui parliamo di CONSUMI non di PIL, cioè di benessere delle persone, quello che mangiano, quello che indossano, quello con cui si curano. Pensiamo che Einaudi abbandonò il tasso fisso verso il dollaro a 225, lasciandolo fluttuare, prendendosi una sventola subito (il cambio passò da 225 a 575 lire per dollaro, per poi stabilizzarsi a 625), ma cancellando il cambio in nero e dando una spinta a tutta l’industria ufficiale. Invece nell’attuale situazione non possiamo fae nulla.

L’euro è peggio di una sconfitta militare, è una programmata distruzione economica, appoggiata da gran parte della nostra classe dirigente. Invece che Badoglio, abbiamo avuto Monti e Renzi.


Fabio Lugano – Scenarieconomici

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