Israele: pazienti dimessi in 5 giorni con il plasma. Italia: "la terapia al plasma non funziona".

22/08/2021 - In Israele si stanno curando i pazienti affetti dal virus con il plasma dei guariti. In Italia Bassetti in diretta televisiva afferma che la terapia del plasma non funziona.

Nuovo farmaco israeliano da anticorpi del plasma dei guariti dall’infezione: pazienti dimessi in 5 giorni. Un nuovo farmaco messo a punto in Israele è riuscito a curare in 5 giorni i pazienti contagiati con il Covid. In particolare – si legge sul Messaggero – circa il 93% dei 90 ricoverati con coronavirus trattati in diversi ospedali greci dal medicinale creato da un team del Sourasky Medical Center di Tel Aviv è stato dimesso in cinque giorni o meno. Lo studio di Fase II ha confermato i risultati della Fase I condotta in Israele, dove 29 pazienti su 30 si erano ripresi dopo pochi giorni lo scorso inverno.

Farmaco con plasma dei guariti – Funziona

Il farmaco tratto dagli anticorpi funziona. I tre ex pazienti, ai quali all’inizio di questa settimana è stato somministrato il farmaco creato con gli anticorpi trovati nel plasma dei guariti dall’infezione, erano ammalati in condizioni non gravi con polmonite indotta dal Covid 19. Il trial è cominciato giovedì scorso ed ha coinvolto 12 pazienti – hanno riferito i media – suddivisi in gruppi.

Il primo – scrive l’Ansa – era di 3 pazienti, l’ultimo dei quali è stato dimesso. Secondo i medici i pazienti sono in condizioni buone a sufficienza per restare a casa ma ancora devono essere testati se sono negativi al virus. “Non so se sia la fortuna dei principianti – ha aggiunto Rothstein che comunque si è detto cauto sulla vicenda – ma siamo molto entusiasti. Per un medico assistere ad un tale miglioramento in un così breve periodo di tempo è sorprendente”. Commenti positivi anche da parte di Kamada azienda tra le prime al mondo – hanno ricordato i media – a puntare su un farmaco tratto dagli anticorpi.
Plasma dei guariti “Vaccino passivo”

“Abbiamo usato – ha spiegato Amir London, ceo di Kamada, citato da Times of Israel – plasma convalescente come materiale grezzo, ma poi sottoposto a trattamento farmaceutico e processato per diventare farmaco. Quando si usa una infusione (di anticorpi regolari, ndr) non si sa esattamente cosa si sta dando”. Invece con il farmaco messo a punto si assicurano – ha proseguito – quantità di anticorpi predefinite e standardizzate e ai pazienti è somministrato “un trattamento virale che può ridurre la carica virale”.

Il prodotto – ha aggiunto ancora sempre citato dalla stessa fonte – è “una globulina iperimmune, a volte definita come vaccino passivo. Chiamato in questo modo perchè a differenza di un vaccino regolare “che induce l’organismo a creare anticorpi per combattere virus o batteri, contiene anticorpi preformati”. London – anche lui cauto sui primi incoraggianti successi – ha detto che la scelta di sperimentare su pazienti in condizioni moderate, affetti da polmonite da Covid 19, ma non ancora in ventilazione, è legata al fatto che “si è voluto prenderli quando sono ancora altamente vitali e prima del deterioramento, in modo da curare questa fase virale con un rimedio antivirale”.

“L’obiettivo principale di questo studio era verificare che il farmaco fosse sicuro – ha affermato il prof. Nadir Arber al Jerusalem Post, come si legge sul Messaggero – Fino ad oggi non abbiamo registrato alcun effetto collaterale significativo in nessun paziente di entrambi i gruppi”. Lo studio – si legge – è stato condotto ad Atene perché Israele non aveva abbastanza pazienti rilevanti. https://notizie.tiscali.it

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