Il 1984 di George Orwell è adesso. Svegliatevi dalla matrix!


Di Nicola Bizzi

Ripubblicare oggi un’opera quale 1984 di George Orwell non rappresenta soltanto un preciso dovere culturale ed editoriale. Rappresenta, agli occhi di chi scrive, anche e soprattutto un chiaro messaggio politico e di denuncia sociale. Mai prima d’ora, infatti, dal 1949 – l’anno in cui Eric Arthur Blair (il vero nome di Orwell) pubblicò a Londra la sua ultima e al contempo la sua più nota opera letteraria, Nineteen Eighty-Four –, il mondo in cui viviamo ha rischiato realmente di precipitare nei cupi e allucinanti scenari così mirabilmente descrittici da questo scrittore singolare e visionario.

Molto probabilmente la drammatica situazione che, mentre scrivo, stiamo ancora vivendo a livello globale sarà un giorno menzionata nei libri di scuola dei nostri figli e nipoti come il più grande inganno degli ultimi secoli. Un grande inganno perpetrato, ai danni dei popoli, da una certa elite di potere che, con il pretesto di una falsa pandemia e servendosi di un “virus” abilmente ingegnerizzato in laboratorio, ha tentato di accelerare (per tutta una serie di ragioni che andremo a spiegare) il progetto di instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale. Un Nuovo Ordine Mondiale già da molto tempo pianificato ed annunciato, fondato sul forzato depopolamento e sul controllo tecnocratico totale dei cittadini di un mondo sempre più globalizzato, con la progressiva accentrazione di tutte le risorse e ricchezze, con la distruzione delle identità etniche, nazionali, culturali e religiose e con il graduale restringimento, fino ad arrivare alla totale eliminazione, dei diritti civili e delle libertà democratiche sanciti dalle vigenti costituzioni nazionali. Diritti civili e libertà democratiche conquistati dai popoli con il sangue, attraverso secoli di incessanti lotte e battaglie.

Come ci insegna Marco Della Luna, avvocato e scrittore di successo, nonché autore della prefazione a questa riedizione del capolavoro di George Orwell, oggi i popoli della Terra sono divenuti superflui perché i metodi di produzione del potere e della ricchezza si sono accentrati nel controllo di poche grandi famiglie dinastiche – un’oligarchia che decide a porte chiuse sopra quanto rimane delle istituzioni delle democrazie formali nazionali – e non necessitano più delle masse di lavoratori, consumatori, combattenti di cui necessitava fino a non molto tempo fa il capitalismo industriale produttivo. Conseguentemente, cittadini e lavoratori hanno perso quella capacità di negoziare che fino all’altroieri ha rappresetato forse la sua unica ed ultima risorsa e stanno inesorabilmente perdendo reddito, diritti, sicurezze, voglia di far figli. In sintesi, stanno perdendo il loro stesso futuro, condannati ad una prospettiva di vita forse ancora peggiore di quella decrittaci da Orwell nel suo romanzo.

Ciò che sta accadendo dall’autunno del 2019, con il rilascio (intenzionale) il 19 di Ottobre a Wuhan, in Cina, di un virus ingegnerizzato in laboratorio e con la sua propagazione palesemente “anomala” (saltando letteralmente, a parte la Korea, tutte le nazioni confinanti con la Cina e diffondendosi direttamente in nazioni come l’Iran, l’Italia, gli Stati Uniti e il Brasile).

In un mio articolo che ho pubblicato il 29 Aprile sulla mia pagina Facebook e che è stato poi ripreso da numerosi siti internet e testate on-line, intitolato Prove tecniche di dittatura, evidenziavo le inquietanti analogie tra gli strumenti e i metodi repressivi in uso nei paesi dell’Europa orientale al tempo della Guerra Fredda e le misure antidemocratiche e anticostituzionali adottate in Italia dal Governo Conte con il pieno avvallo del Capo dello Stato, senza alcun voto parlamentare e con la totale connivenza e complicità delle cosiddette “opposizioni”.

Vale la pena riproporre qui quanto avevo scritto, con l’aggiunta di nuove osservazioni:

«Chi, per motivi anagrafici, è troppo giovane o chi non ha avuto l’opportunità di vivere nei paesi dell’Europa dell’Est ai tempi del cosiddetto “Socialismo reale” non può capire le incredibili analogie di tali realtà con la folle situazione che stiamo vivendo oggi in Italia:

1 – Controllo totale dei cittadini, dei loro spostamenti e delle loro telefonate. All’epoca non esistevano certe “applicazioni”, ma lo Stato non si faceva sfuggire niente, con l’impiego massiccio e sistematico di semplici ma efficienti metodi “tradizionali”, quali intercettazioni, pedinamenti, posti di blocco e ricorrendo ad una estesa rete di delatori. Ognuno era pronto, per paura e per evitare a sua volta di essere additato come un “nemico dello Stato”, a denunciare il proprio vicino, perfino i propri amici e familiari.Con il pretesto dell’instaurazione dapprima di “zone rosse” e poi di un lockdown esteso all’intero territorio nazionale, in spregio ai più elementari diritti sanciti dalla Costituzione, sessanta milioni di cittadini italiani sono stati di fatto costretti agli arresti domiciliari, con la simultanea forzata chiusura di oltre il 90% delle attività produttive e degli esercizi commerciali e con il divieto di spostamento e di libera circolazione. Non solo veniva impedito, da un giorno all’altro, agli Italiani di lavorare (e quindi di mantenere la propria famiglia), ma veniva “consentito” ai cittadini di uscire solo per ragioni di stretta necessità, uno solo per nucleo familiare, e con il divieto di allontanarsi a più di duecento metri dal proprio domicilio! E ovunque posti di blocco e pattuglie delle “forze dell’ordine” a vigilare su una simile follia. Forze dell’ordine incredibilmente potenziate per l’occasione, con l’acquisto di migliaia di nuovi automezzi, camionette blindate, elicotteri, droni e un notevole incremento di organico (un’operazione, questa, piuttosto estesa, oltre che incredibilmente dispendiosa, che poteva essere pianificata solo con diversi mesi di anticipo e riguardo alla quale nessun parlamentare di “opposizione” si è degnato di indagare o di avanzare un’interrogazione). E, ciliegina sulla torta, il ricorso alla sistematica delazione, da parte di vicini di casa improvvisatisi ignominiosamente spie da balcone, per l’individuazione e il sanzionamento dei “trasgressori”!

2 – Totale censura e piena omologazione della stampa e delle televisioni al pensiero unico del regime.Esattamente quello che è successo e che sta ancora (mentre scrivo) succedendo in Italia: sistematica censura delle notizie “scomode” e arbitraria cancellazione o rimozione da siti internet, social network come Facebook e Twitter e da piattaforme come Youtube, di articoli, interviste, testimonianze e video che osavano mettere in discussione il pensiero unico imposto dal regime. E, al contempo, azioni di censura e di delegittimazione (fino al vero e proprio linciaggio mediatico) di politici, intellettuali, giornalisti, medici e scienziati che non si allineano con la narrazione imposta dal Governo.

3 – Società fondata sulla menzogna. Falsificazione totale dei dati economici e delle statistiche. A dispetto di ogni evidenza, ciò che lo Stato affermava e comunicava ai cittadini diveniva verità assoluta e deve essere accettato alla stregua di un dogma di fede.

Anche in questo caso vi è stata (e continua ad esserci) in Italia una spudorata falsificazione dei dati e delle statistiche, sia da un punto clinico che economico: palese falsificazione per eccesso del numero dei decessi (con l’inclusione forzata, nei numeri comunicati dai teatrali bollettini televisivi della Protezione Civile, dei morti per qualsiasi patologia, anche per infarto o incidente stradale) e dei dati economici, con la promessa, da parte del Governo, di aiuti alle imprese e alle famiglie mai effettivamente erogati. E, anche in questo caso, con la demonizzazione e il discredito di chiunque si permettesse di criticare o di contestare le “verità” imposte dal regime.

Ogni paragone con il “Ministero della Verità” descrittoci da Orwell nel suo romanzo è da intendersi come puramente casuale…

4 – Lunghe code fuori da negozi e supermercati.

Altra situazione da incubo creata ad arte dal regime per incrementare il senso di paura e di emergenza. Mentre nei paesi dell’Europa dell’Est le code fuori dai negozi (in particolare quelli di generi alimentari) potevano essere frequenti in determinati giorni della settimana a causa del razionamento o della penuria di determinati prodotti o generi di prima necessità per i quali vi era una richiesta maggiore della disponibilità, le immense code fuori da supermercati e uffici postali che sono diventate una regola in Italia fin dall’inizio del lockdown sono state attentamente studiate e pianificate. Nei supermercati, predisponendo l’ingresso di una sola persona per volta, con il pretesto del “distanziamento sociale” (argomento sul quale mi soffermerò più avanti); negli uffici postali, con identico copione, e con in più una situazione aggravata dalla deliberata chiusura della maggior parte degli uffici, con il risultato di tenere in piedi per ore in coda più persone possibile (la maggior parte anziani) fuori dai pochi uffici aperti, esponendole al freddo e alle intemperie.

5 – Assemblamenti rigorosamente vietati. Vietati inoltre il diritto di sciopero e quello di manifestazione.

I “puristi” della lingua Italiana qui mi criticheranno, ma io preferisco usare la parola “assemblamento” (che è effettivamente da sempre in uso nella lingua parlata), piuttosto che “assembramento”, una parola ruvida e stonata che gli Italiani hanno imparato a conoscere solo con gli incostituzionali decreti contiani. Ma, a prescindere dalle finezze linguistiche, riflettiamo un attimo sul senso di certi divieti.

Alessandro Benati, un intellettuale al quale va tutta la mia stima, lo scorso Febbraio ha scritto questa ottima e condivisibile riflessione:

«Le parole, la liturgia, i segni e i gesti di questa pandemia illustrano quanto chi sta orchestrando la nostra presunta salvezza fisica abbia profondamente in odio l’Essere Umano. Prendete ad esempio la locuzione “distanziamento sociale”. In queste due innocue paroline è racchiuso il massimo disprezzo che certe potenze hanno per il massimo che può esprimere appunto l’uomo: l’amore e la libertà.

L’algido e asettico neo linguaggio tecno-scientocratico tenta di far passare con ciò il messaggio che la tua salvezza (fisica, e solo fisica) debba passare dall’abdicazione a tutto ciò che Tu sei realmente, e che ti distingue da tutti gli altri Esseri del Cosmo: un essere d’amore e libero, capace di esprimere questi due valori Universali anzitutto nei confronti degli altri Esseri Umani, cioè nel sociale. Libertà come manifestazione dello Spirito attraverso i talenti nell’arte, nella cultura, nel lavoro manuale o intellettuale che sia, solo per fare pochi esempi. Amore declinato ad esempio come solidarietà, in campo economico. Due paroline innocue che nascondono invece un potenziale anti-umano inimmaginabile.

Si possono trovare nella cronaca e nella vita di questi giorni centinaia di esempi di come si abdichi a tutto ciò: persone in stato di bisogno che anziché venire aiutate sono accuratamente evitate, in quanto potenziali untori (“asintomatico”: ah! ecco un’altra bella e innocua parola magica!), gente che incontri per strada e non ti saluta più…

(…) Questa sottrazione di umanità, oltre che causare danni a livello individuale, è alimento per Esseri che non hanno per niente a cuore la vostra libertà e il vostro amore. Anzi, si nutrono proprio del vostro dolore, della vostra volontà inespressa (vedi i talenti di cui sopra), della vostra sofferenza, e soprattutto della vostra adesione a queste forme-pensiero, siano esse parole, rituali, gesti, immagini».

Non posso non dare ragione a Alessandro Benati e vi invito a riflettere attentamente sull’esatto significato della locuzione “distanziamento sociale”, imposta, alla stregua di un dogma di fede, dai decreti di Giuseppe Conte. Non si parla, infatti, di “distanziamento fisico”, una norma prudenziale che potrebbe in un certo qual modo avere anche un senso nell’ambito di una effettiva situazione epidemica emergenziale, ma proprio di “distanziamento sociale”, rimarcando, se non ce ne fosse bisogno, quanto l’obiettivo del Governo e dei suoi manovratori internazionali sia proprio quello di spezzare i legami sociali tra le persone, di annientare ogni forma di aggregazione e di socialità. In pratica, annientare l’indole e l’essenza stessa dell’essere umano, che è un animale sociale per definizione.

6 – Assenza di qualsiasi opposizione politica.

Nei paesi dell’Europa orientale al tempo del Socialismo reale non è esattamente vero che non vi fossero (almeno formalmente) dei partiti politici di “opposizione”. Essi in realtà in molti casi esistevano (nella D.D.R., dominata dal filosovietico Sozialistische Einheitspartei Deutschlands, trovavano addirittura spazio e legittimità partiti che oggi definiremmo “di destra”, come il Partito Liberal-Democratico (Liberal-Demokratische Partei Deutschlands), se non addirittura di ispirazione e derivazione nazionalsocialista, quali ad esempio il Partito Nazional-Democratico (National-Demokratische Partei Deutschlands). Ma la loro funzione era semplicemente quella di catalizzare il dissenso e di inertizzarlo, in modo che esso non potesse nuocere in alcun modo al Governo e alla macchina statale.

Nell’Italia di oggi il quadro non solo non è molto dissimile, ma è addirittura peggiore. I partiti di “opposizione” hanno del tutto tolto la maschera, dimostrando di essere totalmente funzionali e asserviti al pensiero unico del regime e ai suoi disegni totalitari, tecnocratici e antidemocratici. Non solo partiti come Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si sono piegati agli aberranti decreti anticostituzionali del Governo, legittimando in questo modo la sospensione dei più elementari diritti democratici dei cittadini, ma esponenti di spicco degli stessi hanno deliberatamente incrementato il clima di paura e di repressione, dimostrandosi più filogovernativi degli stessi partiti che sostengono l’Esecutivo. Per non parlare di quegli amministratori e sindaci di centro-destra che, degni emuli di Goebbels e di Mengele, non hanno esitato a ricorrere alla barbara pratica dei trattamenti sanitari obbligatori per silenziare i dissidenti. Sarà senz’altro la Storia a giudicarli, anche se mi auguro che possano venire un giorno non molto lontano giudicati e condannati nelle aule dei tribunali.

I sedicenti partiti di “opposizione” sono ormai del tutto delegittimati agli occhi del Popolo Italiano. La loro unica funzione, ormai, è quella di catalizzare e inertizzare ogni forma di dissenso e i loro esponenti non sprecano occasione di attaccare, colpire e screditare ogni voce libera e ogni fuoco di resistenza. Ecco perché possiamo tranquillamente affermare, senza rischio di essere smentiti, che nel Parlamento italiano non vi è più alcuna traccia di un’autentica opposizione politica.

7 – Diritti civili garantiti solo sulla carta. In realtà il cittadino poteva essere soggetto a qualsiasi abuso da parte delle forze dell’ordine e dagli stessi tribunali.

Non starò in questa sede a dilungarmi sull’anticostituzionalità e sulla illegittimità giuridica dei decreti con i quali Giuseppe Conte ha ingabbiato il Paese, annullando di fatto la democrazia. Molto è stato scritto a riguardo dai più eminenti avvocati e giuristi. Mi limiterò alla semplice constatazione di un dato di fatto: nella dittatura orwelliana in cui è stata precipitata l’Italia dissentire è diventato estremamente pericoloso e gli abusi esercitati dalle “forze dell’ordine”, in spregio ai più elementari diritti costituzionali, sono ormai divenuti una costante pratica intimidatoria. Mentre in televisione esponenti politici del PD e del Movimento 5 Stelle esaltano senza alcun ritegno le misure liberticide del loro Governo e proclamano la sospensione della Costituzione, al pari dell’orwelliano Ministero della Verità, le task force di tecnici e di “esperti” che in realtà dettano, perseguendo un’agenda che è stata imposta dall’alto, la linea politica dell’Esecutivo, continuano inesorabilmente a distruggere ogni diritto civile e ogni conquista sociale.

8 – Divieto, o comunque forte limitazione, della celebrazione di funzioni religiose.

Mai, nella storia, neppure durante le spaventose epidemie di peste nera del XIV° e del XVII° secolo, la libertà di culto e il diritto dei cittadini di esercitare funzioni religiose e di prendervi parte sono stati messi in discussione. Questo è invece avvenuto nell’Italia del 2020. Nei paesi del blocco orientale, al tempo della Guerra Fredda, per quanto vi fosse un ateismo di stato dettato dall’impostazione marxista-leninista della società, la religione non è mai stata vietata e le pratiche di culto venivano comunque consentite, seppur con certe limitazioni e con specifiche forme di controllo esercitate nei confronti del clero. Ma questo avveniva semplicemente perché, in contesti sociali in cui sarebbe stato di fatto impossibile abolire con un tratto di penna, in nome del Socialismo, le religioni (in particolare nella cattolicissima Polonia), le gerarchie ecclesiastiche erano spesse viste come potenziali quinte colonne del capitalismo occidentale e dei relativi servizi.

Nell’Italia del 2020, invece, in nome di una falsa pandemia e adducendo come pretesto il divieto di assemblamenti e il mantra del “distanziamento sociale”, le funzioni religiose (e addirittura anche i funerali!) sono state veramente cancellate e proibite con un tratto di penna, cosa che neanche Stalin in persona osò fare. E la cosa più incredibile è che questo sia potuto avvenire con il pieno assenso del Vaticano e della Conferenza Episcopale. Non mi si fraintenda: chi legge i miei libri sa che non sono Cristiano, né tantomeno Cattolico Romano e che non sono mai stato tenero o indulgente nei confronti del Vaticano. Ma la mia posizione è di assoluta difesa del diritto e della libertà di culto, in quanto appare ormai evidente che l’obiettivo del Governo Conte e delle forze oscure che lo eterodirigono sia quello di eradicare dalla popolazione qualsiasi sentimento religioso, in nome di un dogmatismo scientista totalitario che va ben oltre i cupi scenari narratici da Orwell in 1984.

9 – Obbligo di speciali documenti e autorizzazioni (altro che “autocertificazioni”!) per potersi spostare da una città all’altra o da una regione all’altra.

Anche sulla folle questione delle “autocertificazioni” contiane non mi dilungherò. Molto è stato scritto riguardo alla loro illegittimità e anticostituzionalità. Il punto è un altro, ovvero che la forzata introduzione di una simile modulistica è servita a impedire la libera circolazione dei cittadini, ad alimentare il clima di paura e la cappa repressiva e schedare tutti coloro che si sono piegati a compilare simili assurdità e a consegnarle alle autorità.

Il paragone con l’Europa dell’Est al tempo del Socialismo reale è però anche in questo caso calzante. In Unione Sovietica esistevano notoriamente passaporti interni che erano indispensabili per spostarsi da una regione all’altra, passaporti che le autorità spesso revocavano ai dissidenti, proprio per limitare i loro movimenti. Tali passaporti interni sono peraltro immaginati e descritti anche da George Orwell nel suo romanzo. E in Bulgaria, dove ho a lungo vissuto e lavorato, era in uso per gli stranieri la “carta statistica”, un documento che veniva consegnato unitamente al visto d’ingresso nel paese, sul quale era obbligatorio, nel caso di spostamento tra una città e l’altra che prevedesse il pernottamento o un soggiorno prolungato, farsi apporre i timbri di arrivo e di partenza da parte della Polizia. E, in assenza di tali timbri, nel caso di controlli, si rischiavano pesanti sanzioni o addirittura l’arresto (e spesso e volentieri anche un’accusa di “spionaggio”).

Io queste cose le ho vissute, le ho toccate con mano, le ho provate davvero sulla mia pelle. So cosa significa essere costantemente sorvegliato. So cosa significa dover camminare con circospezione, parlare sempre a bassa voce e dover spesso scegliere strade secondarie per evitare di essere fermato dalla polizia politica. So cosa significa essere fermato, interrogato e trattenuto per ore (se non per giorni) senza alcun valido motivo. Ma c’è una differenza fondamentale: nei regimi comunisti il cittadino serviva, rappresentava una forza lavoro, era considerato una indispensabile ruota dell’ingranaggio statale, e veniva in un certo qual modo tutelato dal regime proprio perché “utile”. Ma oggi, come insegna Marco Della Luna, i popoli (e, di conseguenza, i semplici cittadini) per certe elite di potere sono ormai divenuti superflui. Oggi, queste elite di potere non sono semplicemente interessate a mantenere e consolidare il proprio potere. Esse intendono dare la spinta finale verso una società dittatoriale e tecnocratica decisamente peggiore di quella immaginata da Orwell nel suo romanzo, una società dominata da un ottenebrante pensiero unico scientista, in cui non esistano più diritti, democrazia e libertà civili. E per fare questo intendono eliminare fisicamente una consistente parte della popolazione globale, come è stato esplicitamente scritto in otto lingue diverse (Inglese, Spagnolo, Swahili, Hindi, Ebraico, Arabo, Cinese e Russo) su quell’inquietante monumento noto come Georgia Guidestones, inaugurato su committenza privata il 22 Marzo 1980 su una radura della contea di Elbert, in Georgia (Stati Uniti).

Badate bene che quella che vi ho sin qui esposto non è una semplice e banale comparazione storica fra l’assenza di democrazia nei regimi comunisti dell’Europa dell’Est e l’odierna situazione italiana del 2020. Il mio intende essere soprattutto un monito, e al contempo un invito alla riflessione, poiché appare sempre più evidente che si stia andando veramente nella direzione di una società di tipo orwelliano.


Un grande uomo e Libero Muratore chiamato Benjamin Franklin, uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America, pronunciò un giorno queste sacrosante parole: «Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di momentanea sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza». Eppure, la stragrande maggioranza degli Italiani, condizionati dalla paura e da un allarmismo televisivo platealmente confezionato ad arte dal Governo, ha clamorosamente dimostrato di essere pronta a rinunciare alle proprie libertà fondamentali – libertà per le quali le precedenti generazioni hanno lottato, combattuto e spesso dato la vita – in nome di una presunta “sicurezza”.

Siamo di fronte alla più grande psy-op mai messa in atto nel mondo in tempi moderni. Un’operazione ben pianificata e congegnata, in quanto ha saputo fare leva proprio sulla paura, sulla più recondita paura dell’essere umano: la paura della morte, per giunta per mano – in questo caso – di un nemico invisibile. Un nemico invisibile che, proprio in quanto tale, non poteva essere guardato in faccia, ma che, nell’immaginario confezionato ad arte dai “controllori della matrix”, poteva assumere il volto dei nostri vicini, dei nostri amici, dei nostri familiari, dei nostri affetti più cari; poteva insinuarsi ovunque, nell’aria che respiriamo, sugli oggetti che tocchiamo, sui nostri vestiti, nel vento, nella pioggia, sulla terra, nella sabbia… Un nemico onnipotente e onnipresente, che poteva raggiungerci e colpirci ovunque, al pari del Grande Fratello di Orwell.

Ricordate il celebre assioma di Noam Chomsky Problema– Reazione – Soluzione?

Il problema, in questo caso, è il “virus”.

La reazione è proprio la paura.

La soluzione? Una dittatura. Medica, mediatica, sociale, tecocratica, finanziaria, politica, culturale. Chiamatela come volete, con gli epiteti e gli aggettivi che più preferite, ma la sostanza non cambia. Una dittatura è una dittatura. Punto.

Come ha osservato Marcello Pamio in un suo recente articolo, con la scusa di un misterioso virus, arrivato dall’Oriente, il Grande Fratello affina le armi e stringe sempre il cappio attorno alle già risicate libertà. E i nostri governanti ci impongono così l’isolamento sociale (che fa crescere non solo la paura ma anche la rabbia e il rancore); il tracciamento digitale, incrociando tabulati, carte di credito e satellitare dei cellulari, per sapere in ogni momento dove siamo e cosa stiamo acquistando; telecamere, sensori biometrici e termici per vedere in ogni istante cosa facciamo. Nell’attesa del microchip e della sparizione del contante, passaggi questi ultimi obbligatori! Nel biochip saranno registrati tutti i dati individuali, sanitari, fiscali, compreso l’ID, l’Identificativo Digitale che tutti avranno. Il denaro cartaceo, nelle intenzioni dei grandi burattinai, dovrà sparire per lasciare il posto a una moneta virtuale, elettronica, facilmente manipolabile, gestibile, controllabile.

Tutto come da copione, tutto già predisposto e pianificato, secondo i piani dell’Agenda ID2020.

Chi vi scrive non è stato di certo colto impreparato dagli eventi che si sono susseguiti dall’Ottobre del 2019 ad oggi. La mia appartenenza a elitari contesti iniziatici, della quale non ho mai fatto mistero, e l’aver operato nel settore dell’intelligence, mi hanno da tempo fatto capire quanto profonda e ramificata sia la tana del Bianconiglio. Sapevo, in sintesi, che era tutto previsto, tutto già da tempo pianificato da menti che definire criminali sarebbe un eufemismo. Menti che, ci crediate o no, conoscono molto bene non solo la psicologia umana, ma anche i più reconditi significati dei simboli e le leggi dell’Astrologia. Non sto parlando di quell’Astrologia spicciola e “profana” comunemente nota ai lettori di oroscopi. Mi sto riferendo a quella particolare forma elevata di Astrologia che permette di calcolare, con assoluta precisione matematica, i giorni più propizi per insediare (o destituire) un governo, per scatenare una guerra, un attentato o un’operazione di false-flag, o, addirittura, per rilasciare un virus ingegnerizzato in laboratorio o qualsiasi tipo di arma biologica. Che ci crediate o meno – e sinceramente la cosa non ha alcuna importanza – una qualsiasi operazione avviata dall’uomo (che si tratti di un matrimonio, di un contratto d’affari, di una dichiarazione di guerra o di un attentato terroristico) in un giorno non astrologicamente propizio è destinata a fallire, mentre avrà invece un buon esito se il giorno sarà stato attentamente scelto sulla base di tutta una serie di requisiti. Questo lo sapevano bene gli antichi Etruschi e i sovrani babilonesi, come lo sapevano bene coloro che hanno pianificato la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione d’Ottobre in Russia, l’abbattimento delle Twin Towers a New York o l’incendio di Notre Dame a Parigi.

Certe elite di potere pianificano tutto, e lo fanno da molto, molto tempo. Niente di ciò che fanno è affidato al caso, come non lo sono i giorni in cui lo fanno. Tutto viene minuziosamente calcolato e tutte le loro “operazioni” recano, celata – ma non più di tanto – in determinati simboli e in determinate date, la loro firma.

Il costante ricorso all’utilizzo di determinati simboli è un’altra delle firme di certe elite di potere. Si pensi, ad esempio, all’inquietante scenografia messa in atto nella cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Londra nel 2012, alla satanica rappresentazione svoltasi il 1° Giugno del 2016 per l’inaugurazione del tunnel del San Gottardo, fino ad arrivare all’aberrante imposizione agli Italiani, nel mese di Aprile del 2020, di mascherine, non solo nei luoghi di lavoro o in spazi chiusi, ma addirittura all’aperto! Mascherine del tutto inutili e dannose per la salute e la respirazione (avrebbero avuto – forse – un senso se introdotte in Febbraio), ma che, al di là della vergognosa speculazione economica che attorno ad esse c’è stata, rivestono anche un profondo e recondito significato simbolico. In passato, simili “dispositivi” erano riservati agli schiavi, alle persone private della loro libertà, e anche oggi il loro vero scopo, al di là della tanto sbandierata quanto infondata funzione di proteggere dal “virus”, è quello di applicare ai cittadini un palese marchio di sottomissione, di asservimento alla paura e di riduzione al silenzio, quello di creare un esercito di zombi mascherati e impauriti, talmente condizionati da arrivare ad aggredire, temere e insultare chi a tale paura non si conforma, chi osa non indossare la “museruola”.

Come ha recentemente scritto Massimo Recalcati, infatti, «l’odio è non sopportare la libertà dell’altro». Proprio quella libertà alla quale molti, troppi, hanno scelto di rinunciare in cambio di briciole di momentanea “sicurezza”, o semplicemente per paura, l’atavica paura della morte.

Lo psicologo e filosofo Riccardo Manzotti, in un suo ottimo articolo intitolato #iostoacasa: come la paura e la mancanza di ragione uccidono la libertà e la democrazia, ha mirabilmente osservato che «Come nel romanzo di Orwell le persone sono state isolate le une dalle altre e soggette a una continua imposizione di notizie da parte di schermi installati nelle loro abitazioni».E, ancora: «Il runner solitario non mette a rischio la salute fisica dei cittadini, ma mette in discussione il valore salvifico della loro presunta moralità: “se io sto in casa a soffrire, perché non lo fa anche lui?”. E così si deve stare in casa non per evitare il virus, ma per non mettere in discussione l’autorità del governo cui la società ha demandato la propria libertà. Perché il sacrificio della libertà di tutti sia efficace, deve essere condiviso.

Così si rivela il lato oscuro della irrazionalità: paura e ignoranza. L’ignoranza gonfia la paura che cerca nel sacrificio della libertà e nella sottomissione all’autorità una salvezza che viene applicata con la stupidità irrazionale propria della superstizione.

L’aspetto peggiore si è manifestato in tutte quelle forme di intolleranza e di miseria umana che trovano amplificazione nel razzismo da balcone. Si spiano le persone perché gli altri non sono più percepiti in quanto esseri umani, ma come un potenziale pericolo. L’applicazione rigida della legge diventa il pretesto per sfogare invidie, rivalità, complessi di inferiorità, asti campanilistici.


Quando la libertà individuale è sospettata di egoismo, quando si avalla il principio etico-politico che la sola vera libertà è quella che esprime il bene universale, la persona è in pericolo, perché la persona

è la sua libertà individuale, insindacabile, indomabile, ingiudicabile.

La paura del virus ha spinto molti a rinunciare ai propri diritti individuali. La salvezza del corpo in cambio dell’anima è un baratto ragionevole. Accettare il diktat dello stare a casa senza ragione non è solo un rischio sanitario (il danno che tanti avranno da questa inutile clausura domestica) ma soprattutto il fallimento del patto di ragione tra stato e cittadino. Allo stato non si chiede di spiegare le motivazioni razionali delle regole. Ai cittadini non si chiede di comportarsi responsabilmente. Ognuno viene meno ai suoi obblighi e ci si tratta con l’indulgenza tipica di persone immature. Il patto non è più basato sulla ragione e sul rispetto reciproco tra persona e istituzione, ma sull’interesse e sulla paura. E la superstizione ne è il naturale collante. #iorestoacasa esprime il fallimento della libertà e della democrazia».

Non posso non condividere questi pensieri espressi dal Prof. Manzotti. E, visto che sono in vena di citazioni (non perché abbia esaurito gli argomenti, ma perché trovo doveroso dare spazio in questo mio saggio ad altre voci libere che hanno ben compreso la gravità della situazione in cui ci troviamo), riporto quanto un grande giornalista come Gianmarco Landi ha recentemente dichiarato in merito all’applicazione Immuni, un aberrante strumento di controllo dei cittadini dalle connotazioni veramente orwelliane, in un suo articolo intitolato Immuni, da cosa?:

«Qualcuno mi rimprovera un linguaggio troppo aggressivo per dissuadere chi installa una app del governo per il controllo sociale h24, con il pretesto della pandemia. Ho definito chi installa questa app, degli idioti e ho preteso da loro un distanziamento on-line cancellando l’amicizia su Facebook. Non volevo offendere ma scuotere in maniera vibrante chiunque pensasse di fare questa gigantesca idiozia.

Se l’epiteto idioti non piace, farò ancora di meglio dettagliando nello specifico. Grandissime teste del piffero che volete sentirvi immuni, perché non ragionate un minimo prima di cliccare robe invasive della vostra persona che dovrebbe essere sacra e inviolabile?

La app del telefonino è una finzione astratta inutile, perché non è che uno si faccia il tampone ogni giorno, quindi a cosa servirebbe? È una roba politica, non sanitaria.

Sono stato tra i primi a perorare di adottare misure draconiane per arginare l’incedere esponenziale del contagio già ai primi di Marzo e che, non fosse stato altro che per ragioni prudenziali, ritengo sia stato opportuno farlo. Ma qui si sta esagerando, degenerando e trascendendo da un bel pezzo!

Alcuni asseriscono: tanto siamo già on-line e spiati da Facebook. Ma quanto sono svampiti! Immuni non è Facebook, perché è roba dello Stato. Come fate a non capire la differenza enorme?

Avete chat di Wathsapp con gruppi vari? Integrate vostra moglie/marito in tutte, e vedrete cosa succederà nei prossimi giorni alla vostra vita. Immuni è lo stesso concetto della metafora chat Wathsapp moltiplicato in gravità per 10.000.

Facebook vi può illecitamente prevaricare censurandovi, ma non è lo Stato e non ha polizie e pubblici ministeri che vi possono accusare, né procedure che vi possono spedire in carcere. A Facebook voi non pagate le tasse o le multe e se sbagliate i calcoli o siete in difficoltà, Facebook non vi pignorerà somme o beni, né vi farà fallire con una procedura concorsuale. Nessuno farà una legge per non farvi entrare in un locale con amici per mangiare una pizza se non avete Facebook sul telefono o potrà cacciarvi via come cani pulciosi dalla vita sociale a patto che non facciate come una qualche Autorità stabilirà per voi. Immuni con lo Stato dietro, che può hackerare il vostro telefonino ed estendere ingerenze e controlli a tutti i vostri dispositivi, anche con telefono da voi spento, è la premessa per una tirannide. Lo capite?

Lo Stato che sa ufficialmente tutto quello che fate h24 significa persone

normali, quindi buone o anche malvagie a seconda dei casi, che eserciterebbero un potere coperto dal manto statale, e che potrebbero distruggervi in qualsiasi momento per scopi che esuleranno dallo Stato o dalla Sanità (…).

Ripeto, dietro Immuni c’è lo Stato, e c’è anche la possibilità che magistrati o funzionari corrotti e malvagi possano agire da Grande Fratello e usare vostre info personali per godimento proprio, e magari ricattarvi o devastare le vostre vite. Se pensate di installare questo cavallo di Troia, un “bellissimo” regalo del Governo filo-cinese e filo-Coronavi-rus, non siete solo idioti secondo me… Siete dei pazzi, degli incoscienti, dei criminali e sareste responsabili della diffusione della cultura Big Brother di 1984. Leggetevi questo libro, e magari anche altri, prima di cliccare o aprire bocca, e poi traetene le conclusioni su quanto o meno è stato corretto definire un tale vostro comportamento tipico degli idioti».

Un grande e indiscusso Maestro come Rudolf Steiner, in una sua conferenza tenuta il 27 Ottobre del 1917, pronunciò delle parole incredibilmente profetiche, che costituiscono un vero e proprio monito per il nostro presente:


«Gli spiriti delle tenebre sono in mezzo a noi, sono qua. Dobbiamo restare in guardia in modo da accorgerci quando li incontriamo, in modo da comprendere dove si trovano. Perché la cosa più pericolosa nel prossimo futuro sarà abbandonarsi inconsciamente a tali influssi, che realmente esistono intorno a noi. Infatti, che l’uomo li riconosca o meno, non fa alcuna differenza per la loro reale esistenza. Ma soprattutto, per questi spiriti delle tenebre sarà importante portare confusione, dare false direzioni in ciò che si sta ora diffondendo in tutto il mondo e per cui gli spiriti della luce continueranno a operare nella direzione giusta. Ho già avuto occasione di mettere in guardia su una direzione sbagliata, che è davvero tra le più paradossali.

Vi ho indicato che i corpi umani si svilupperanno in modo tale che vi potrà trovar posto una certa spiritualità, ma che il pensiero materialista, la cui diffusione è sempre più alimentata dalle indicazioni degli spiriti delle tenebre, opererà in modo da opporvisi con mezzi materiali.

Vi ho detto che gli spiriti delle tenebre ispireranno le vittime di cui si nutrono, gli uomini che abiteranno, persino ad inventare un vaccino per deviare verso la fisicità, fin dalla prossima infanzia, la tendenza delle anime verso la spiritualità. Risultati immagini per materialismo. Come oggi si vaccinano i corpi contro questo e quello, così in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza preparata in modo che attraverso la vaccinazione, queste persone saranno immuni dallo sviluppare in sé la “follia” della vita spirituale, follia, ovviamente, dal punto di vista materialistico.

Tutto questo tende in ultima analisi a trovare il metodo con cui si potranno vaccinare i loro corpi in modo che essi non potranno sviluppare inclinazioni verso idee spirituali, ma crederanno per tutta la loro esistenza solo alla materia fisica. Così, come dagli impulsi, che la medicina ha tratto dall’inclinazione all’inganno – pardon, scusate, – ha tratto dalla tubercolosi, oggi vaccina contro la tubercolosi, così domani si vaccinerà contro la disposizione verso la spiritualità.

Con ciò si intende solo dare un accenno a qualcosa di particolarmente paradossale tra le molte altre cose che accadranno in questo ambito in un futuro prossimo e anche più remoto, in modo di creare scompiglio in ciò che deve fluire sulla terra dai mondi spirituali grazie alla vittoria degli spiriti della luce».

È pur vero che molti Italiani si stanno svegliando, stanno uscendo dalla “caverna” e prendono gradualmente coscienza del grande inganno che è stato pianificato e attuato ai loro danni e ai danni di molti altri popoli di questo martoriato pianeta, ma pochi di questi risvegliati realmente comprendono la vastità, la portata e le finalità di questo grande inganno che stanno vivendo. Ed è, purtroppo, anche vero che la maggioranza dei nostri concittadini non intende minimamente svegliarsi e uscire dalla matrix e si sta inesorabilmente incamminando di proposito verso un futuro di schiavitù, caratterizzato dal controllo totale delle persone mediante il riconoscimento facciale, la tecnologia 5G e il monitoraggio di ogni spostamento, dalle vaccinazioni di massa, dall’impianto di microchip sottocutanei e dall’abolizione del denaro contante. Un futuro in cui sarà abolita ogni forma di socialità e di affettività e in cui il “distanziamento sociale” diventerà una regola permanente, anche all’interno dei nuclei familiari. Un futuro in cui non ci sarà spazio per il dissenso, in cui sarà vietato anche solo pensare. Un futuro in cui chiunque potrà essere sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori ed essere “rieducato” e “riprogrammato”, come nei peggiori gulag sovietici e laogai cinesi. Un futuro in la democrazia sarà solo un vago e incerto ricordo, cancellato con un tratto di penna dai libri di storia, in cui sarete solo numeri, cancellabili dalla memoria di un computer a piacimento dei vostri governanti.

È questo il futuro che volete per voi e per i vostri figli? Italiani, svegliatevi, finché siete in tempo, perché di tempo non ne è rimasto molto. Il 1984 di Orwell è adesso, è drammaticamente adesso!

1 commento:

Scarlett ha detto...

Il libro di Orwell era un documento che riportava esattamente quello che era stato deciso in sua presenza. Orwell faceva parte di una società massonica ( tengo per me il nome) in questa società era stato pianificato il progetto globalista, lui ha scritto un verità conosciuta.

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